martedì 1 settembre 2015

Lo splendido discorso di Benedetto XVI alle Clarisse all'arrivo alla “Fazenda da Esperança” di Guaratinguetá (2007)

Su segnalazione della nostra Gemma rileggiamo questo bellissimo discorso di Benedetto XVI:

Saluto di Benedetto XVI alle Clarisse all'arrivo alla “Fazenda da Esperança” di Guaratinguetá, 12 maggio 2007

"Lodato sii, mio Signore, per tutte le tue creature” – Con questo saluto all’Onnipotente e Buon Signore, il santo Poverello di Assisi riconosceva la bontà unica di Dio Creatore e la tenerezza, la forza e la bellezza che soavemente si espandono in tutte le creature, rendendole specchio dell’onnipotenza del Creatore.

Questo nostro incontro, carissime sorelle Figlie di Santa Chiara, in questa "Fazenda da Esperança", vuol essere la manifestazione di un gesto di affetto del Successore di Pietro alle sorelle di Clausura e anche una serena manifestazione di amore che echeggia su queste colline e valli della Catena della Mantiqueira e si diffonde su tutta la terra: «Non è linguaggio e non sono parole di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola» (Sal 18,4-5). Da questo luogo le figlie di Santa Chiara proclamano: "Lodato sii, mio Signore, per tutte le tue creature!".

Dove la società non vede più alcun futuro o speranza, i cristiani sono chiamati ad annunziare la forza della Resurrezione: proprio qui, in questa "Fazenda da Esperança", dove risiedono tante persone, specie giovani, che cercano di superare il problema della droga, dell’alcool e della dipendenza dalle sostanze chimiche, si testimonia il Vangelo di Cristo in mezzo a una società consumistica lontana da Dio.


Com’è diversa la prospettiva del Creatore nella sua opera! Le suore Clarisse e gli altri Religiosi di clausura – che, nella vita contemplativa, scrutano la grandezza di Dio e scoprono anche la bellezza della creature – possono, con l’autore sacro, contemplare lo stesso Dio, estasiato, ammirato dinanzi alla sua opera, alla sua creatura amata: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona!» (Gn 1,31).

Quando il peccato entrò nel mondo e, con esso, la morte, la creatura amata di Dio - pur ferita - non perse totalmente la sua bellezza: al contrario, ricevette un amore più grande: "Felice colpa, che meritò di avere un così grande Redentore!" – proclama la Chiesa nella notte misteriosa e chiara di Pasqua (Exultet).


È il Cristo risuscitato che cura le ferite e salva i figli e le figlie di Dio, salva l’umanità dalla morte, dal peccato e dalla schiavitù delle passioni. La Pasqua di Cristo unisce cielo e terra. In questa "Fazenda da Esperança" si uniscono le preci delle Clarisse e il lavoro arduo della medicina e dell’ergoterapia per vincere le prigioni e rompere le catene delle droghe che fanno soffrire i figli amati di Dio.

Si ricompone così la bellezza delle creature che incanta e stupisce il loro Creatore. Questo è il Padre Onnipotente, l’unico la cui essenza è l’amore e la cui gloria è l’uomo vivente, come dice sant’Ireneo. Egli «ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio» (Gv 3,16) per riprendere chi è caduto lungo il cammino, assalito e ferito dai ladri per la strada da Gerusalemme a Gerico. Sulle strade del mondo, Gesù "è la mano che il Padre tende ai peccatori; è il cammino per mezzo del quale giunge a noi la pace" (anafora eucaristica).
Sì, qui scopriamo che la bellezza delle creatura e l’amore di Dio sono inseparabili. Francesco e Chiara di Assisi scoprono anche questo segreto e propongono ai loro amati figli e figlie una sola cosa, e molto semplice: vivere il Vangelo. Questa è la loro norma di condotta e la loro regola di vita. Chiara lo espresse molto bene, quando disse alle sue consorelle: "Abbiate tra di voi, figlie mie, lo stesso amore con il quale Cristo vi ha amato" (Testamento).

È in questo amore che Fra Hans le invitò ad essere le garanti di tutto il lavoro svolto nella "Fazenda da Esperança". Con la forza della preghiera silenziosa, con i digiuni e le penitenze, le figlie di santa Chiara vivono il comandamento dell’amore per Dio e per il prossimo, nel gesto supremo di amare fino all’estremo.

Ciò significa che non bisogna mai perdere la speranza! Da qui il nome di quest’opera di Fra Hans: "Fazenda da Esperança". Bisogna infatti edificare, costruire la speranza, tessendo la tela di una società che, nello stendere i fili della vita, perde il vero senso della speranza. Questa perdita - secondo san Paolo - è una maledizione che la persona umana impone a se stessa: «persone senza cuore» (cfr Rm 1,31).

Carissime Sorelle, siate coloro che proclamano che «la speranza non delude» (Rm 5,5). Il dolore del Crocifisso, che pervase l’anima di Maria ai piedi della Croce, consoli tanti cuori materni e paterni che piangono di dolore per i loro figli ancora tossicodipendenti.


Annunziate col silenzio oblativo della preghiera, silenzio eloquente che il Padre ascolta; annunziate il messaggio dell’amore che vince il dolore, la droga e la morte. Annunziate Gesù Cristo, essere umano come noi, sofferente come noi, che prese su di sé i nostri peccati per liberarci da essi!

Fra poco inizieremo la V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino Americano e dei Caraibi, nel Santuario di Aparecida, così vicino alla "Fazenda da Esperança". Confido anche nelle vostre preghiere, affinché i nostri popoli abbiano vita in Gesù Cristo e tutti noi siamo suoi discepoli e missionari. Supplico Maria - la Madre Aparecida, la Vergine di Nazaret – che, nella sequela di Cristo, custodiva tutte le cose nel suo cuore, che vi custodisce nel silenzio fecondo della preghiera.

A tutte le Suore di clausura, specialmente alle Clarisse presenti in quest’Opera, va la mia benedizione con il mio affetto.

10 commenti:

carmelina ha detto...

http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/questo-giubileo-della-misericordia-non-esclude-nessuno-aborto-carcerati-scismatici_b_8072200.html

commento

NO COMMENT

mi limito a segnalare il finale

"Ma tutti i vescovi che voteranno al Sinodo sanno già che la visione di chiesa di Francesco non esclude nessuno, neanche coloro che vedono in papa Bergoglio un pericoloso innovatore.

L'apertura ai tradizionalisti lefebvriani rientra nello spirito profondo del Giubileo e di tutto il pontificato: vedere in essa una manovra di Francesco per coprirsi le spalle sullo schieramento della "destra" ecclesiale in vista del Sinodo pecca di tatticismo. Francesco ha riportato nella chiesa un'atmosfera di evangelica normalità: una chiesa in cui cattolicità significa che posizioni diverse possono e devono parlarsi in vista di un discernimento comune, in cui il papato interpreta senza dominare a priori il discernimento. Il tatticismo ecclesiale è uno di quei mali da cui la chiesa spera di guarire (almeno in parte) col Giubileo."

sono due le opzioni

o questo faggioli mente sapendo di mentire (quindi e' in totale malafede). o e' uno a cui manca 30 per arrivare a 30,5 (quindi in miserrima buonafede).
se leggete l'intero articolo vi rendete conto che il tizio ha perso completamente la bussola. prima era capace di mantenere una parvenza minima di distacco oggettivo. ora parla come un attivista che propaganda la sua corrente politica.
e' impressionante...impressionante.

gemma ha detto...

Per la verità non è che si sia parlato molto di creato oggi ma hanno tenuto banco i titoli sensazionalistici sull'ennesima rivoluzione, stavolta su aborto e confessioni. Ma non è la prima volta che viene estesa ai sacerdoti la possibilità di assolvere chi ha abortito. Leggo che accadde per esempio nel giubileo del 2000, pontefice Giovanni Paolo II e, per quanto ricordo personalmente, durante la GMG di Madrid del 2011 con centinaia di confessionali disponibili all'aperto, pontefice Benedetto XVI, così come altre volte per decisione del vescovo nelle singole diocesi.
http://archiviostorico.corriere.it/2000/giugno/14/Assoluzioni_piu_facili_per_aborto_co_0_0006149980.shtml
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE77G0CJ20110817
ho pure letto che cambia l'approccio verso chi ha abortito, come se finora i papi comandassero di umiliare le donne nei confessionali. A me mette tutto molta tristezza, La Chiesa, i suoi ammonimenti e le sue carezze, le sue intransigenze e la sua misericordia esistono da tanto tempo....
http://magisterobenedettoxvi.blogspot.it/2008/04/divorzio-e-aborto-sono-colpe-gravi-ma.html

laura ha detto...

per Gemma: condivido in pieno ma questo è l'andazzo generale. solo ora la chiesa è diventata misericordiosa, solo ora il papa è misoericordioso, solo ora è accogliente con i peccatori e sollecito verso i poveri..................

la maggior parte dwlla gente lontana dalla chiesa e che non ha mai seguito, ci credee si fa leva sull'ignoranza.

son triste anch'io e per nulka tratta da questo giubileo starordinario.
e poi pure questa storia del papa ecolgico ha fatto il suo tempo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

laura ha detto...

http://www.antoniosocci.com/il-cielo-e-la-terra-passeranno/
"Il cielo e la terra passeranno..." - Lo Straniero

medievAle ha detto...

nel 2000, dopo la decisione di GP2, anche le singole diocesi avevano diramato documenti esplicativi ai sacerdoti su come impartire l'assoluzione dal peccato di aborto, ad esempio ho trovato questo: http://www.diocesibg.it/bergamo/allegati/1032/Confessione-AssoluzioneCensure-2000.pdf

ma forse la cosa più assurda che ho letto oggi è la strombazzata apertura ai lefebvriani. Tralascio ogni commento ricordando come venne trattato BXVI rimettendone la scomunica nel gennaio 2009.

Arcangela ha detto...

Benedetto "Solo laddove si vede Dio, comincia veramente la vita. Solo quando incontriamo il Dio Vivente, noi conoscianmo che cosa è la vita... Ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio."
Arcangela

Anonimo ha detto...

Questo Giubileo si caratterizza sempre di più come una grande operazione di marketing destinata a gettare vieppiù la CC nella confusione. A me, più che tristezza, tutta questa supposta "rivoluzione" mette solo irritazione. Irritazione per tanta, voluta o indotta, dimenticanza. La Chiesa, quella con la C maiuscola, non è nata 13 marzo 2013. Su che pianeta viveva chi da oltre due anni esulta e si stupisce? Com'è possibile che un cambio di stile e linguaggio provochino un tale cortocircuito?
Alessia

Anonimo ha detto...

Ben ritrovati tutti. questa ve la devo proprio raccontare perchè è stata la chicca delle mie vacanze e una grossissima soddisfazione ... se mi avesse vista!ero gonfia più di un pavone.
dunque: a pranzo a casa di amici umbri con un'amica comune di Bressanone. quest'ultima scrive poesie e racconta di aver dedicato e regalato un suo libro a Benedetto XVI, in occasione delle sue vacanze e poi un altro a Papa Francesco, appena eletto. Nel racconto aggiunge che Ratzinger andava sempre in vacanza a Bressanone, anche da cardinale e la mattina celebrava Messa in cattedrale, ma nella cappella più nascosta, "e la gente che andava numerosa a quella Messa non sapeva che il celebrante fosse il Cardinal Ratzinger; ERA DI UN'UMILTà QUELL'UOMO..."
Capite, detto da una tutta -ah, Papa Francesco, papa Francesco- non ha prezzo, no?! ;-), anche se, ad onor del vero, lei è "papista" a prescindere. Maria Pia

laura ha detto...

http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/09/01/giornata-mondiale-della-laudato-si-ma-ce-chi-obietta/
Giornata mondiale della Laudato si . Ma c chi obietta Settimo Cielo - Blog - L Espresso

laura ha detto...

http://www.antoniosocci.com/ma-dove-lindulgenza-in-questo-giubileo/
MA DOV'E' L INDULGENZA IN QUESTO GIUBILEO? - Lo Straniero