venerdì 5 luglio 2013

Lumen Fidei, Francesco esalta il prezioso lavoro di Benedetto. Arroganza ed intransigenza assimilano ai totalitarismi. Non ridurre l'amore a sentimento che va e che viene (Izzo)

ENCICLICA: OUELLET, C'E' MOLTO DI BENEDETTO E TUTTO DI FRANCESCO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 lug. 

"Nell'Enciclica c'e' molto di Papa Benedetto e c'e' tutto di Papa Francesco. Non dobbiamo cercare la frase dell'uno o dell'altro". Con queste parole il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, ha risposto ai giornalisti sul lavoro "a quattro mani" che ha portato alla "Lumen fidei". "E' un testo unico", ha affermato da parte sua il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, Ludwig Muller. 

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ENCICLICA: FRANCESCO ESALTA PREZIOSO LAVORO PAPA BENEDETTO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 lug. 

L'Enciclica "Lumen Fidei" pubblicata oggi e' firmata "Franciscus" ed e' quella iniziata da Benedetto XVI: per questo il nuovo Papa ha parlato - in un recente discorso al Consiglio della Segreteria del Sinodo - di un lavoro "a quattro mani". Una definizione spiegata nel testo mettendo bene in chiaro a che e' effettivamente attribuibile ad entrambi, aggiungendosi dichiaratamente "a quanto Benedetto XVI ha scritto nelle Lettere encicliche sulla carita' e sulla speranza". "Egli - continua Francesco - aveva gia' quasi completato una prima stesura di Lettera Enciclica sulla fede. Gliene sono profondamente grato e, nella fraternita' di Cristo, assumo il suo prezioso lavoro, aggiungendo al testo alcuni ulteriori contributi".
L'Enciclica pubblicata oggi rappresenta dunque anche un nuovo omaggio del successore a Papa Benedetto, del quale appena domenica scorsa all'Angelus Francesco aveva parlato come di "un meraviglioso esempio", definendolo "nostro padre". "Il Papa Benedetto XVI - erano state le sue parole testuali - ci ha dato un grande esempio, quando il Signore gli ha fatto capire, nella preghiera, quale era il passo che doveva compiere". Il Pontefice emerito "ha seguito, con grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioe' la volonta' di Dio che parlava al suo cuore". "E questo esempio del nostro padre - sono ancora le parole di Francesco - fa tanto bene a tutti noi, come un esempio da seguire'". Il nuovo Pontefice, eletto in seguito alla scelta dell'86enne Joseph Ratzinger (che, sentendo venir meno le forze fisiche e d'animo ha voluto rinunciare al Ministero Petrino per il bene della Chiesa) gia' il 16 marzo riconobbe pubblicamente, era la sua prima udienza, l'azione dello Spirito Santo nella decisione di "Papa Benedetto", come lo ha chiamato in molte occasioni pubbliche di questi mesi. 

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ENCICLICA: ARROGANZA E INTRANSIGENZA ASSIMILANO AI TOTALITARISMI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 lug. 

"Il credente non e' arrogante; al contrario, la verita' lo fa umile, sapendo che, piu' che possederla noi, e' essa che ci abbraccia e ci possiede. Lungi dall'irrigidirci, la sicurezza della fede ci mette in cammino, e rende possibile la testimonianza e il dialogo con tutti". Lo afferma l'Enciclica "Lumen fidei" pubblicata oggi. E soprattutto "la fede non e' intransigente. "Una verita' comune - sottolinea il testo - ci fa paura, perche' la identifichiamo con l'imposizione intransigente dei totalitarismi. Se pero' la verita' e' la verita' dell'amore, se e' la verita' che si schiude nell'incontro personale con l'Altro e con gli altri, allora resta liberata dalla chiusura nel singolo e puo' fare parte del bene comune la fede".
Per la "Lumen fidei", dunque "la fede porta al dialogo in tutti i campi: in quello della scienza, perche' risveglia il senso critico e allarga gli orizzonti della ragione, invitando a guardare con meraviglia il Creato; nel confronto interreligioso, in cui il cristianesimo offre il proprio contributo; nel dialogo con i non credenti che non cessano di cercare, i quali "cercano di agire come se Dio esistesse", perche' "Dio e' luminoso e puo' essere trovato anche da coloro che lo cercano con cuore sincero". "Chi si mette in cammino per praticare il bene - sottolinea il testo - si avvicina gia' a Dio". Quando l'Enciclica parla della teologia afferma che essa "e' impossibile senza la fede, poiche' Dio non ne e' un semplice 'oggetto', ma e' "soggetto che si fa conoscere. La teologia e' partecipazione alla conoscenza che Dio ha di se stesso; ne consegue che essa deve porsi al servizio della fede dei cristiani e che il Magistero ecclesiale non e' un limite alla liberta' teologica, bensi' un suo elemento costitutivo perche' esso assicura il contatto con la fonte originaria, con la Parola di Cristo". 

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ENCICLICA: NON RIDURRE AMORE A SENTIMENTO CHE VA E VIENE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 5 lug. 

"Un amore falso non supera la prova del tempo". Lo rileva l'Enciclica "Lumen fidei", che dedica un lungo capitolo al tema dell'amore di coppia, contestando la visione odierna dell'esperienza dell'innamoramento "come qualcosa di soggettivo, improponibile come verita' valida per tutti". "L'amore - osserva il documento scritto a quattro mani da Benedetto XVI e Papa Francesco - risulta oggi esperienza privata, legata al mondo dei sentimenti incostanti e non piu' alla verita'". "Davvero - si chiede il testo - questa e' una descrizione adeguata dell'amore?". "Si deve dire, al contrario - afferma - che l'amore non si puo' ridurre a un sentimento che va e viene".
"L'amore vero invece unifica tutti gli elementi della nostra persona e diventa una luce nuova per la strada verso una vita grande e piena", si legge nell'Enciclica. - "L'amore - continua l'Enciclica - tocca, si', la nostra affettivita', ma per configurarla alla persona amata e iniziare cosi' un cammino verso di essa, per edificare un rapporto duraturo". Dunque, "l'amore ha bisogno di verita'". Ed infatti, "solo in quanto ha una verita' l'amore puo' perdurare nel tempo, superare l'istante effimero e rimanere saldo per sostenere un cammino comune". Quando invece "l'amore non ha rapporto con la verita', allora puo' cambiare di posto, e' soggetto al mutarsi dei sentimenti". "Senza verita', l'amore - si legge ancora nel documento - non puo' offrire un vincolo solido, non riesce a portare l' 'io' al di la' del suo isolamento, ne' a liberarlo dall'istante fugace per edificare la vita e portare frutto". Mentre "chi ama capisce che l'amore e' esperienza di verita', che esso stesso apre i nostri occhi per vedere tutta la realta' in modo nuovo, in unione con la persona amata". 

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se poi abbiano tradotto, ma quando è uscito il link nel bollettino vaticano, a mezzogiorno e quaranta, l'intervento di Fisichella è risultato essere il solo senza alcuna versione plurilingue (mentre Ouellet e Mueller spaziavano fra francese e polacco..)

Anonimo ha detto...

"Lumen Fidei": un esempio concreto e lampante della continuità dottrinale tra Benedetto e Francesco.
Inoltre le parole di Francesco all'Angelus e all'inaugurazione del monumento a San Michele Arcangelo dicono tutta la stima, il riguardo e l'affetto verso Benedetto.
Diego

Anonimo ha detto...

@Diego
Credo anche io che questa giornata luminosa per la Chiesa abbia fugato molti dei dubbi, alcuni assolutamente legittimi, da tempo presenti sul blog...
Preghiamo con tutto l'affetto che meritano per Benedetto e Francesco.
Paola