venerdì 5 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Venerdì 5 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 9,9-13. 

In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. 
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. 
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 
Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».  

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 9,23-27. 

Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 
Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. 
Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? 
Chi si vergognerà di me e delle mie parole, di lui si vergognerà il Figlio dell'uomo, quando verrà nella gloria sua e del Padre e degli angeli santi. 
In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno prima di aver visto il regno di Dio». 

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro della Genesi 23,1-4.19.24,1-8.10.62-67. 

Gli anni della vita di Sara furono centoventisette: questi furono gli anni della vita di Sara. 
Sara morì a Kiriat-Arba, cioè Ebron, nel paese di Cànaan, e Abramo venne a fare il lamento per Sara e a piangerla. 
Poi Abramo si staccò dal cadavere di lei e parlò agli Hittiti: 
"Io sono forestiero e di passaggio in mezzo a voi. Datemi la proprietà di un sepolcro in mezzo a voi, perché io possa portar via la salma e seppellirla". 
Dopo, Abramo seppellì Sara, sua moglie, nella caverna del campo di Macpela di fronte a Mamre, cioè Ebron, nel paese di Cànaan. 
Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa. 
Allora Abramo disse al suo servo, il più anziano della sua casa, che aveva potere su tutti i suoi beni: "Metti la mano sotto la mia coscia 
e ti farò giurare per il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che non prenderai per mio figlio una moglie tra le figlie dei Cananei, in mezzo ai quali abito, 
ma che andrai al mio paese, nella mia patria, a scegliere una moglie per mio figlio Isacco". 
Gli disse il servo: "Se la donna non mi vuol seguire in questo paese, dovrò forse ricondurre tuo figlio al paese da cui tu sei uscito?". 
Gli rispose Abramo: "Guardati dal ricondurre là mio figlio! 
Il Signore, Dio del cielo e Dio della terra, che mi ha tolto dalla casa di mio padre e dal mio paese natio, che mi ha parlato e mi ha giurato: Alla tua discendenza darò questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, perché tu possa prendere di là una moglie per il mio figlio. 
Se la donna non vorrà seguirti, allora sarai libero dal giuramento a me fatto; ma non devi ricondurre là il mio figlio". 
Il servo prese dieci cammelli del suo padrone e, portando ogni sorta di cose preziose del suo padrone, si mise in viaggio e andò nel Paese dei due fiumi, alla città di Nacor. 
Intanto Isacco rientrava dal pozzo di Lacai-Roi; abitava infatti nel territorio del Negheb. 
Isacco uscì sul fare della sera per svagarsi in campagna e, alzando gli occhi, vide venire i cammelli. 
Alzò gli occhi anche Rebecca, vide Isacco e scese subito dal cammello. 
E disse al servo: "Chi è quell'uomo che viene attraverso la campagna incontro a noi?". Il servo rispose: "È il mio padrone". Allora essa prese il velo e si coprì. 
Il servo raccontò ad Isacco tutte le cose che aveva fatte. 
Isacco introdusse Rebecca nella tenda che era stata di sua madre Sara; si prese in moglie Rebecca e l'amò. Isacco trovò conforto dopo la morte della madre. 

Salmi 106(105),1-2.3-4a.4b-5. 

Alleluia. Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia. 
Chi può narrare i prodigi del Signore, far risuonare tutta la sua lode? 
Beati coloro che agiscono con giustizia e praticano il diritto in ogni tempo. 
Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo, 
visitaci con la tua salvezza, 

perché vediamo la felicità dei tuoi eletti, godiamo della gioia del tuo popolo, ci gloriamo con la tua eredità.   

CALENDARIO AMBROSIANO

Libro di Giosuè 6,19-20.24-25.27. 

Tutto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del Signore". 
Allora il popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a sé, e occuparono la città. 
Incendiarono poi la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame e di ferro deposero nel tesoro della casa del Signore. 
Giosuè però lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo padre e quanto le apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori che Giosuè aveva inviato a Gerico. 
Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese.

Salmi 47(46),9a.2-5.9-10. 

Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo. 
Applaudite, popoli tutti, acclamate Dio con voci di gioia; 
perché terribile è il Signore, l'Altissimo, re grande su tutta la terra. 
Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi. 

La nostra eredità ha scelto per noi, vanto di Giacobbe suo prediletto. 
Dio regna sui popoli, Dio siede sul suo trono santo. 
I capi dei popoli si sono raccolti con il popolo del Dio di Abramo, perché di Dio sono i potenti della terra: egli è l'Altissimo. 

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