giovedì 18 luglio 2013

IL VANGELO DEL GIORNO

Giovedì 18 luglio 2013

CALENDARIO ROMANO

Dal Vangelo secondo Matteo 11,28-30. 

Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».      

CALENDARIO AMBROSIANO

Dal Vangelo secondo Luca 10,25-37. 

Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 
Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 
Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 
E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai». 
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 
Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 
Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: « Va' e anche tu fa' lo stesso ».     

LETTURE DEL GIORNO

CALENDARIO ROMANO

Libro dell’Esodo 3,13-20. 

Mosè disse a Dio: "Ecco io arrivo dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?". 
Dio disse a Mosè: "Io sono colui che sono!". Poi disse: "Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi". 
Dio aggiunse a Mosè: "Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione. 
Và! Riunisci gli anziani d'Israele e dì loro: Il Signore, Dio dei vostri padri, mi è apparso, il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, dicendo: Sono venuto a vedere voi e ciò che vien fatto a voi in Egitto. 
E ho detto: Vi farò uscire dalla umiliazione dell'Egitto verso il paese del Cananeo, dell'Hittita, dell'Amorreo, del Perizzita, dell'Eveo e del Gebuseo, verso un paese dove scorre latte e miele. 
Essi ascolteranno la tua voce e tu e gli anziani d'Israele andrete dal re di Egitto e gli riferirete: Il Signore, Dio degli Ebrei, si è presentato a noi. Ci sia permesso di andare nel deserto a tre giorni di cammino, per fare un sacrificio al Signore, nostro Dio. 
Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire, se non con l'intervento di una mano forte. 
Stenderò dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare. 

Salmi 105(104),1.5.8-9.24-25.26-27. 

Alleluia. Lodate il Signore e invocate il suo nome, 
proclamate tra i popoli le sue opere. 
Ricordate le meraviglie che ha compiute, 
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca: 

Ricorda sempre la sua alleanza: 
parola data per mille generazioni, 
l'alleanza stretta con Abramo 
e il suo giuramento ad Isacco. 

Ma Dio rese assai fecondo il suo popolo, lo rese più forte dei suoi nemici. 
Mutò il loro cuore e odiarono il suo popolo, contro i suoi servi agirono con inganno 
Mandò Mosè suo servo e Aronne che si era scelto. 
Compì per mezzo loro i segni promessi e nel paese di Cam i suoi prodigi. 

CALENDARIO AMBROSIANO

Primo libro di Samuele 26,3-14a.17-25. 

Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada mentre Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto,
Davide mandò alcune spie ed ebbe conferma che Saul era arrivato davvero.
Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i carriaggi e la truppa era accampata all'intorno.
Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di Zeruià, fratello di Ioab, dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?". Rispose Abisài: "Scenderò io con te".
Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno.
Abisài disse a Davide: "Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia in un sol colpo e non aggiungerò il secondo".
Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi mai ha messo la mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?".
Davide soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il Signore lo toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà ucciso.
Il Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo giaciglio e la brocca dell'acqua e andiamocene".
Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.
Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro.
Allora Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: "Non risponderai, Abner?". Abner rispose: "Chi sei tu che gridi verso il re?".
Saul riconobbe la voce di Davide e gridò: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio?". Rispose Davide: "È la mia voce, o re mio signore".
Aggiunse: "Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si trova in me?
Ascolti dunque il re mio signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta. Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di partecipare all'eredità del Signore. È come se dicessero: Và a servire altri dei.
Almeno non sia versato sulla terra il mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una pernice sui monti".
Il re rispose: "Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò più del male, perché la mia vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato".
Rispose Davide: "Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda!
Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la mano sul consacrato del Signore.
Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia".
Saul rispose a Davide: "Benedetto tu sia, Davide figlio mio. Certo saprai fare e riuscirai in tutto". Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora.

Salmi 73(72),1-3.15-18.26-28. 

Salmo. Di Asaf. Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro! 
Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi, 
perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. 
Se avessi detto: "Parlerò come loro", avrei tradito la generazione dei tuoi figli. 

Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei, 
finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine. 
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina. 
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre. 

Ecco, perirà chi da te si allontana, tu distruggi chiunque ti è infedele. 
Il mio bene è stare vicino a Dio: nel Signore Dio ho posto il mio rifugio, per narrare tutte le tue opere presso le porte della città di Sion. 

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