venerdì 5 luglio 2013

IL TESTO DELL'ENCICLICA "LUMEN FIDEI"

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12 commenti:

Anonimo ha detto...

l'enciclica è bruciata mediaticamente dall'annuncio della canonizzazione di roncalli e wojtyla.

Anonimo ha detto...

Secondo me Francesco l'ha firmata e basta!!!!
Era bella e pronta quando Ratzinger si è dimesso.
Era piu' giusto se la pubblicavano come libro firmato dal vero autore!!!
È un'enciclica molto dotta.
Silvia

Gattorusso ha detto...

intenzionalmente. perche tutto che collegato con questa enciclica è ingiustizia e vergogna. escluso il sacrificio di Papa Benedetto.

Anonimo ha detto...

Tempistiche "in odium Benedicti" .

Anonimo ha detto...

Lo sarebbe stata cmq col viaggio a lampedusa....ne ho letti stralci in spagnolo,è bella da togliere il fiato,l'Himalaya senza bombole,etere puro,PF ha scritto interamente di suo pugno il paragrafo 57,il resto è oro di coppella....deve firmarla perchè è il papa regnante,Benedetto non lo è più,tagliamola lì,piuttosto tutta questa fretta per i santi....ce ne vorrebbero di vivi di santi per la CC,tanti,invece ne abbiamo solo 1 e non lo riconoscono nemmeno,mala tempora currunt!GR2

Fabiola ha detto...

"La lettura della prima enciclica di papa Francesco, Lumen Fidei, pubblicata oggi, è un tuffo nel passato – un passato recente che pure sembra lontanissimo alla luce di quanto è accaduto nella Chiesa negli ultimi cinque mesi." (Alessandro Speciale Vatican Insider).

Ecco, è stato un amarcord un po' nostalgico e assai scontato. Espletata questo atto dovuto, con adeguato oscuramento, (mica che qualcuno sia tentato di guardare troppo indietro) adesso occupiamoci delle novità dirompenti degli ultimi mesi.

Eugenia ha detto...

Proprio così anonimo peraltro su Facebook il sito Papaboys riporta il titolo come enciclica di Francesco NO COMMENT.

Anonimo ha detto...

Silvia ha scritto

Secondo me Francesco l'ha firmata e basta!!!!
Era bella e pronta quando Ratzinger si è dimesso.
Era piu' giusto se la pubblicavano come libro firmato dal vero autore!!!


Bella riconoscenza, complimenti !!! Francesco poteva pure buttare l'enciclica nel cassonetto se voleva e scriversi direttamente la sua, dato che + lui il papa in carica e l'altro doveva stare nascosto al mondo. ma invece dato che è una persona sensibilissima e meravigliosa ha voluto che il mondo conoscesse l'ultimo scritto di Benedetto ( prendendosi pure le critiche perché a molti non piace la parte sulla famiglia e lo insultano).

Firmato una persona di passaggio

sam ha detto...

Rompo un attimo il mio silenzio per un dovere di giustizia e di ringraziamenti.

Avevo infatti promesso di fare pubblica ammenda se l'Enciclica avesse contraddetto il mio pessimismo e quindi intervengo per fare ammenda.
L'Enciclica è bellissima.

Pur non volendo, mi è stato impossibile non percepire qua e là qualche nota dissonante [qualcuna stonata: "Il Concilio Vaticano II ha fatto brillare la fede all’interno dell’esperienza umana"... perchè prima non brillava?] e forse qualche taglio, ma assolutamente non tali da inficiare la bellezza e la coerenza della composizione. Per questo mi cospargo il capo di cenere.

Ringrazio Raffaella di aver pubblicato il testo dell'Enciclica, luce che che ha subito iniziato ad accompagnare e dirigere i miei giorni di ritiro.

Ringrazio con tutto il cuore Papa Francesco per non aver lasciato nel cassetto questo dono di Benedetto e di averlo fatto suo.

Ringrazio Benedetto (Papa, Magno, Santo, mio grande amore in Cristo, se mi permettete di dirlo!) per l'ennesima prova di grandezza, di umiltà, di servizio, di assoluta libertà da ogni forma di vanagloria, nel cedere ad altri il merito e la paternità di parole meravigliose dinanzi a tutti i posteri che verranno.

Io penso che questa Enciclica sulla Fede vada a comporre la Trilogia (o quadrilogia) di Benedetto sulla Verità.

Benedetto si conferma per me il Papa della Cioia, dell'Amore e della Verità. <3

Ringrazio infine e sopratutto il Signore nostro Dio, per avercelo donato!

Infine, prima di tornare nel mio ritiro addolcito da Benedetto, condivido di seguito con voi care amiche ed amici le mie prime sottolineature di botto e vi abbraccio.

sam ha detto...

La fede, senza verità, non salva, non rende sicuri i nostri passi. Resta una bella fiaba, la proiezione dei nostri desideri di felicità, qualcosa che ci accontenta solo nella misura in cui vogliamo illuderci. Oppure si riduce a un bel sentimento, che consola e riscalda, ma resta soggetto al mutarsi del nostro animo, alla variabilità dei tempi, incapace di sorreggere un cammino costante nella vita.

l’amore ha bisogno di verità. Solo in quanto è fondato sulla verità l’amore può perdurare nel tempo, superare l’istante effimero e rimanere saldo per sostenere un cammino comune. Se l’amore non ha rapporto con la verità, è soggetto al mutare dei sentimenti e non supera la prova del tempo.

Se l’amore ha bisogno della verità, anche la verità ha bisogno dell’amore. Amore e verità non si possono separare.

La luce dell’amore, propria della fede, può illuminare gli interrogativi del nostro tempo sulla verità. La verità oggi è ridotta spesso ad autenticità soggettiva del singolo, valida solo per la vita individuale. Una verità comune ci fa paura, perché la identifichiamo con l’imposizione intransigente dei totalitarismi. Se però la verità è la verità dell’amore, se è la verità che si schiude nell’incontro personale con l’Altro e con gli altri, allora resta liberata dalla chiusura nel singolo e può fare parte del bene comune.

La Chiesa, come ogni famiglia, trasmette ai suoi figli il contenuto della sua memoria. … È attraverso la Tradizione Apostolica conservata nella Chiesa con l’assistenza dello Spirito Santo, che noi abbiamo un contatto vivo con la memoria fondante.

Ma ciò che si comunica nella Chiesa, ciò che si trasmette nella sua Tradizione vivente, è la luce nuova che nasce dall’incontro con il Dio vivo, una luce che tocca la persona nel suo centro, nel cuore, coinvolgendo la sua mente, il suo volere e la sua affettività, aprendola a relazioni vive nella comunione con Dio e con gli altri. Per trasmettere tale pienezza esiste un mezzo speciale, che mette in gioco tutta la persona, corpo e spirito, interiorità e relazioni. Questo mezzo sono i Sacramenti, celebrati nella liturgia della Chiesa... Per questo, se è vero che i Sacramenti sono i Sacramenti della fede, si deve anche dire che la fede ha una struttura sacramentale. Il risveglio della fede passa per il risveglio di un nuovo senso sacramentale della vita dell’uomo e dell’esistenza cristiana, mostrando come il visibile e il materiale si aprono verso il mistero dell’eterno.

La natura sacramentale della fede trova la sua espressione massima nell’Eucaristia. Essa è nutrimento prezioso della fede, incontro con Cristo presente in modo reale con l’atto supremo di amore, il dono di Se stesso che genera vita.

L’incontro con Cristo, il lasciarsi afferrare e guidare dal suo amore allarga l’orizzonte dell’esistenza, le dona una speranza solida che non delude. La fede non è un rifugio per gente senza coraggio, ma la dilatazione della vita. Essa fa scoprire una grande chiamata, la vocazione all’amore, e assicura che quest’amore è affidabile, che vale la pena di consegnarsi ad esso, perché il suo fondamento si trova nella fedeltà di Dio, più forte di ogni nostra fragilità.

Quando questa realtà viene oscurata, viene a mancare il criterio per distinguere ciò che rende preziosa e unica la vita dell’uomo. Egli perde il suo posto nell’universo, si smarrisce nella natura, rinunciando alla propria responsabilità morale, oppure pretende di essere arbitro assoluto, attribuendosi un potere di manipolazione senza limiti.
Quando la fede viene meno, c’è il rischio che anche i fondamenti del vivere vengano meno.

Insegnaci a guardare con gli occhi di Gesù, affinché Egli sia luce sul nostro cammino. E che questa luce della fede cresca sempre in noi, finché arrivi quel giorno senza tramonto, che è lo stesso Cristo, il Figlio tuo, nostro Signore!

Anonimo ha detto...

ciao claudia anche tu qui?
m.

Luisa ha detto...

Penso che la "persona di passaggio" delle 21:08 è ritornata in fretta sul blog del vaticanista emerito!