sabato 15 giugno 2013

Se davvero la Chiesa di Francesco è ad una svolta che prende le distanze dalla ricchezza, è arrivato il momento di aprire un dibattito sul senso del Concordato (Teodori)

Clicca qui per leggere l'articolo.
Ecco dove siamo arrivati. E allora possiamo seriamente dire che Messori ha torto quando mette in guardia sui rischi della demagogia?

19 commenti:

Luisa ha detto...

Quando dopo solo tre mesi di Pontificato, di un Papa che non vuol chiamarsi Papa, già esce un libro che definisce Jorge Bergoglio "un ciclone che sta segnando la storia della Chiesa e del mondo", possiamo e dobbiamo solo constatare che siamo fuori da ogni logica e rigore, siamo all`idolatria, alla piaggeria, alla strumentalizzazione di un Papa, dei suoi gesti, delle sue parole.

Luisa ha detto...

Segnalo a chi riceve il canale satellitario ARTE, che martedì prossimo verrà diffuso il documentario: " La via Crucis di Benedetto XVI", in realtà è parte di quel che si è visto l`altro giorno sulla 7, ma ho l`impressione che è stato montato diversamente, con estratti che non ho visto sulla 7, ad esempio Enzo Bianchi che si agita dicendo: " Papa Benedetto è stato sequestrato in Vaticano" !!

http://www.arte.tv/guide/fr/049893-000/le-chemin-de-croix-de-benoit-xvi

Anonimo ha detto...

Perchè uno che dice che Gesù vestiva Armani ed era ricco è da prendere sul serio? E il suo insistere sulle scape ortopediche per dimostrare non so cosa, quando in pochi giorni Francesco poteva avere un bel paio di scarpe ortopediche rosse?

Raffaella ha detto...

E quindi? :-)
Dai, che arrivi alla conclusione giusta.
R.

Dante Pastorelli ha detto...

Strumentalizzazione? Sì, Luisa. Ma si strumentalizza ciò che al 99%può esser strumentalizzato.
Quanto all'articolo di Teodori, beh, se si vagheggia con assillante insistenza il ritorno ad una non meglio identificata Chiesa primitiva...

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
cara Luisa, il "ciclone" assomiglia molto alla canonizzazione preventiva di Obama col nobel per la pace.
Come dire: questo qui fa le cose giuste e non puo' essere messo in discussione.
Poi viene fuori, come emerso la settimana scorsa, che spia mezzo mondo, ma va bene lo stesso perche' e' molto piu' che "l'unto del Signore".
Poi se vogliono rimettere in discussione il concordato... nessun problema: ci sia prima la restutuzione di tutto quanto sottratto alla Chiesa, compreso di rivalutazione, dal 1870 in poi. Dopo ne discutiamo, ma prima a ciascuno il suo.

Anonimo ha detto...

...e quindi cara Raffaella... io non so che fare, sono dibattuto tra la fedeltà a Pietro e l'incomprensibilità dei suoi gesti e delle sue parole. Nel cuore ho sempre Benedetto XVI, il suo pensiero mi riempie e mi consola, mi riscalda il cuore, come un'uragano mi mena da una parte all'altra e mi fa sentire vivo, al contrario Francesco mi lascia arido, assetato, sconvolto, ansioso e sconsolato; non so che fare, ne dove andare. Non è solo una questione di scarpe, ne di messa "tridentina" o novus ordo...è tutto il complesso teologico, liturgico e canonico che si dirige a grandi passi verso il baratro. Vivo in Spagna (sono italiano) e rimango stordito dalla manipolazione delle sue omelie, in questo paese tutti elogiano le sue parole, ma poi le leggo in italiano, nell'originale, e la verità che molto spesso non capisco niente di quello che dice o vuol dire; e mentre nella traduzione in spagnolo si intravede un certo significato, quello originale è vacuo in tutto. Fedeltà a Pietro, va bene; papolatria no, sopratutto quando mancano i motivi...e nel caso di Francesco molto spesso mancano. (scusa lo sfogo). Con affetto Giacomo.

Raffaella ha detto...

Grazie Giacomo :-)
R.

Bernardo ha detto...

Dopo aver criticato, schiaffeggiato,biasimato, vilipeso chi mai più si sentirà di difendere la Sede Apostolica?. Se è una sentina di carrierismi di lobby e vizi, è Francesco che la descrive in tal modo, salteranno i concordati ma salteranno pure le nunziature e il sistena di governo nella chiesa cattolica, ognuno si sentirà papa nella sua diocesi ammesso che sopravvivano come struttura visto che anche questr derivano dall'anmministrazione imperiale romana. Dopo aver scrostato tutto ai vescovi di Roma non resteranno che le carni rinsecchite ma a quel punto non ci sarà più nulla da spolpare.

un ins.di Religione ha detto...

il sentimento espresso da Giacomo è esattamente anche il mio, e sono convinto che sia quello di tanti,tantissimi cattolici ADULTI e maturi nella Fede che a differenza di altri ragionano col proprio cervello e ai quali sta veramente a cuore la Religione e la Chiesa di Cristo. E che col medesimo cuore hanno amato e amano sinceramente non solo il grande Benedetto XVI,ma anche il Papato.

Dante Pastorelli ha detto...

Animo, ragazzi!
Capisco la confusione, i dubbi, le perplessità ed anche le crisi. Le crisi nell’ultimo cinquantennio le abbiam passate e le passiamo ancora tutti, chi in modo più grave e chi meno. Ma la mia annosa esperienza di fedele deluso, critico e tormentato mi porta ad esortare a non abbandonar la breccia. Dobbiamo soltanto abbandonarci in Cristo.
Gli uomini - a qualsiasi livello - son quel che sono. Ma se tutti i fedeli avessero abbandonato la Chiesa e la Verità ch'essa custodisce - al di là dei temporanei custodi spesso negligenti, incapaci e persino traditori - dove saremm’oggi? Dove sarebbe la Chiesa? Ed invece noi cattolici siamo qui e non possiamo farci prender dallo sconforto, dal nodo delle incomprensioni che alla fine induce a disertare, e ciascuno deve operare nei limiti delle sue possibilità, soffocando le amarezze e le ribellioni, coi suoi peccati e con la sua piccolezza per la gloria di Dio ch’è la gloria della Chiesa. Persino Cristo fu tentato, e addirittura sulla croce ebbe a dire: Padre, perché m'hai abbandonato? Ricordiamocelo.
Nel momento delle crisi più radicali bisogna più energicamente resistere, costi quel che costi, costi anche un torto alla nostra intelligenza o alla nostra certezza di esser in grado di tutto spiegare, alla nostra volontà sovente velleitaria

Anonimo ha detto...

Certo la rinuncia di Benedetto è stata una fucilata all'imboccatura dello stomaco(almeno per me),che essendo rimasto a pascolare fuori dal recinto per anni,ed essendo tornato solo ed esclusivamente perchè colpito,anzi fulminato dalla sua personalità ed aver goduto per 8 benedettissimi anni i suoi incomparabili insegamenti,veri capolavori di arte del cesello e trovarsi a confronto questi discorsi terraterra,aggiungendo che a pelle francesco mi lascia del tutto indifferente,quello che mi infastidisce è la latrìa da vitello d'oro che l' attornia e in cui lui,mi si conceda,sguazza piacevolmente,vuoi per carattere,vuoi perchè è così,credete è dura sapere che BXVI c'è, è vivo ed immagino più sollevato e sereno di quando era papa,ma non vederlo e non sentirlo è tremendamente spiazzante...io sono cresciuto nella chiesa postvat2,in una regione in cui più della metà dei preti gettarono la talare alle ortiche,andavo a scuola negli anni 70/80,gli anni di piombo e in chiesa non si entrava manco per sbaglio,tornarci dopo così tanto e vederla conciata così,fa male,a volte parafrasando bergoglio mi butterei volentieri senza paracadute,dice bene,lei Dante,ma qui è come a Los Alamos...Giacomo,sono con lei in tutto e per tutto.GR2

Anonimo ha detto...

Dante,
forse per la mia età non ho avuto le esperienze di delusione di tanti fratelli nella fede, però si, sono stanco. Stanco degli insulti domenicali alla mia intelligenza, stanco di essere considerato cieco, stanco di quanti vogliono indorare la pillola.... e sopratutto stanco di essere rilegato nella "periferia esistenziale" della fede, per la conclamata assenza di quelle parole di Vita Eterna, senza le quali mi accorgo di non contare niente e di essere nessuno. Giacomo

Luisa ha detto...

Leggendo GR2 ho ancora una volta la conferma che molti, che si erano allontanati dalla Chiesa, son ritornati con e grazie Papa Benedetto.
Papa Benedetto ci radicava profondamente nella Fede in Cristo e nel contempo ci portava al largo, in alto, parlava al nostro cuore e alla nostra mente, riusciva a conciliare Fede e ragione.
Oggi ho l`impressione di un`orizzontalità senza soffio, di un martellamento monotono, e passo sull`adulazione delirante.
Avete in italiano un `espressione: "non mi arriva", ebbene papa Bergoglio non mi arriva.
Non arriva al mio cuore, ma sopratutto non arriva alla mia mente se non per suscitare domande, perplessità, confusione.
Se la mia mente restasse solo impermeabile a quel linguaggio sarebbe sgradevole ma, forse, sopportabile,il problema è che troppo spesso sono sconcertata, disorientata, da quel che leggo o ascolto, non è solo una questione di forma ma di sostanza, di contenuto.
Siamo lontani mille miglia dal linguaggio cristallino di Benedetto XVI, ho l`impressione che stanno passando dei concetti che sono lontani da ciò che mi ha formato nella Fede cattolica, è piuttosto destabilizzante e inquietante.

un ins.di Religione ha detto...

il prof. Pastorelli,come sempre,ha parole profondamente sagge!..Lo smarrimento,la delusione,la confusione che molti di noi provano ed hanno non deve tuttavia intaccare la nostra Fede ( la F maiuscola non l'ho scritta a caso),e almeno x quel che mi riguarda ciò non è assolutamente in discussione,così come non lo è il rispetto e l'obbedienza dovuti al Vicario di Cristo. Le dimissioni di Benedetto sono state x tutti un duro colpo,così come è triste dover constatare questo clima da autentica idolatria,che tutto è fuorchè leale fedeltà,non verso il Papa in quanto tale,ma verso la persona "privata" di Francesco.Un po come nei primi anni di Papa Mastai Ferretti,quando i massoni gridavano non "viva il Papa", ma "viva Pio IX". Tanto più se consideriamo che a Benedetto ne han fatte vedere di tutti i colori. Pazienza,daltronde la Giustizia (altra maiuscola voluta esplicitamente) non è di questo mondo,ma dell'Altro. Un grazie quindi al prof. Pastorelli x le sue parole che sicuramente,in questo momento particolare dove si sente e si legge di tutto e di più, mi confortano non poco!

Dante Pastorelli ha detto...

Non vi è stato detto che vi odieranno, vi perseguiteranno, che soffrirete, che la strada è stretta? Nel momento delle difficoltà la sola àncora di salvezza è Cristo e, con Lui e per Lui, la preghiera. In questa preghiera è l'autenticità della vita cristiana.
Scriveva in uno dei suoi Sermoni S. Antonio di Padova che la preghiera "è l'espressione dell'affetto dell'uomo a Dio, una devota e amicale conversazione, un abbandono dell'anima illuminata dalla grazia a godere il Signore...è elevare il cuore alla Realtà sublime". A questa Realtà si deve guardare: i mezzi li abbiamo pur nell'estrema confusione nella Chiesa.
"Rimanete con me ed io rimarrò con voi": l'ha detto Lui.
Questo legame orante rende viva la Sua presenza in modo particolare nei periodi di difficoltà, quando ogni fatica sembra inutile, quando si vede il fallimento.
Sursum corda! L'amiamo o no la Chiesa?
Voi siete giovani, io combatto da 50 anni e più. Se già vi sentite stanchi, a chi si dovrà lasciare il testimone noi anziani o vecchi?

Anonimo ha detto...

Come dite voi, neanche la mia fede è in discussione. Quello che mi da forza è pensare che sono un soldato di Cristo, solo una semplice sentinella, ma combatto per Lui assieme a voi, che avete parole di coraggio in Cristo, lo sconforto viene e va...siamo umani. Grazie Raffaella, grazie Dante e grazie fratelli tutti.
Giacomo

Anonimo ha detto...

La Chiesa Sua e Cristo non sono in discussione di questo sono certo,è che certe parole pronunciate da un' altra persona arrivavano dritto al cuore,scendevano,sedimentavano,fortificavano,parole di altri a volte mi irritano non in quanto talima per l'enfasi e la piagggeria da voltastomaco con cui vengono propalate..per Luisa,c'è un'espressione romanesca,m'a'rimbalza,ci rifletta su;a Dante,lo so, sono giovane, e lei ne sa certamente tanto più di me,povero soldatino delle retrovie con poche armi,che il cristianesimo non fosse cosa per mammolette l'avevo capito,ma non pensavo che si arrivasse a tanto nei confronti di una persona unica e sola cui rimarrò sempre grato e riconoscente per tutto quello che mi ha trasmesso,a Giacomo,facciamoci coraggio,la guerra è appena iniziata,ma senza capitano è dura,speriamo che il Signore non dorma sulla barca,perchè io non so neppure nuotare...grazie a tutti,buona domenica,a BXVI in particolare auguro serenità,preghiere e affetto per lui non mancheranno mai.GR2

Dante Pastorelli ha detto...

Siamo tutti "soldatini", nessuno di noi è generale. Ma questo non ci esime, pur custodendo stima e rispetto per il Papa più a noi congeniale, cioè da noi sentito più vicino, dal superare le situazioni contingenti per quanto dolorose.
Il problema non è solo mantener integra la Fede, ma, appunto come sentinelle, vigilare che venga trasmessa "senza alterazioni e corruzioni". Ognuno può agire nel proprio piccolo mondo. Un seme qui, un seme là, qualcuno d'essi germoglierà pure.
Scrollatevi la polvere dai sandali, ragazzi, voi che dovete essere la nostra consolazione.