mercoledì 26 giugno 2013

Papa Francesco: Dio ci parla sempre al singolare. Dobbiamo seguire la strada che ci indica il Signore. Medio Oriente, il Pontefice: Dio doni a tutti la saggezza di non litigare più (Izzo)

PAPA: CONCELEBRA CON CARDINALI RUINI E SARAH

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 giu. 

Papa Francesco ha concelebrato questa mattina con il cardinale Camillo Ruini, vicario emerito di Roma, il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, e l'arcivescovo Ignacio Carrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Nella Cappella della Domus Santa Marta erano prsenti i dipendenti del Pontificio Consiglio Cor Unum, della Pontificia Accademia per la Vita e i collaboratori della Specola Vaticana, accompagnati dal direttore, che e' il gesuita argentino Jose' Gabriel Funes, connazionale e confratello del Pontefice. 

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M.O.: PAPA, DIO DONI A TUTTI SAGGEZZA PER NON LITIGARE PIU'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 giu. 

La Bibbia racconta della controversia tra Abramo e Lot per la divisione della terra: "quando io leggo questo penso al Medio Oriente e chiedo tanto al Signore che ci dia a tutti la saggezza, questa saggezza per la pace, perche' non litighiamo io di qua e tu di la'". Papa Francesco ha pronunciato queste parole nell'omelia di oggi alla Domus Santa Marta. 

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PAPA: DIO CI PARLA SEMPRE AL SINGOLARE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 giu. 

"Se andiamo al Libro della Genesi, all'inizio, alla Creazione, possiamo trovare che Dio crea le stelle, crea le piante, crea gli animali, crea le, le, le, le... Ma poi crea l'uomo: al singolare, uno". Sono parole di Papa Francesco nell'omelia della messa alla Domus Santa Marta. "Sempre - ha sottolineato - Dio ci parla al singolare a noi, perche' ci ha creato a sua immagine e somiglianza. E Dio ci parla al singolare. Ha parlato ad Abramo e gli ha dato una promessa e lo ha invitato ad uscire dalla sua terra. Noi cristiani siamo stati chiamati al singolare: nessuno di noi e' cristiano per puro caso! Nessuno!".
Secondo Papa Francesco, "Dio ci accompagna, Dio ci chiama per nome, Dio ci promette una discendenza". "Questa - ha spiegato - e' un po' la sicurezza del cristiano". C'e' una chiamata "col nome, con una promessa. Non e' una casualita', e; una chiamata! Una chiamata che ci fa andare avanti. Essere cristiano e' una chiamata di amore, di amicizia; una chiamata a diventare figlio di Dio, fratello di Gesu'; a diventare fecondo nella trasmissione di questa chiamata agli altri; a diventare strumenti di questa chiamata". "Ci sono - ha ammesso in proposito Bergoglio - tanti problemi, tanti problemi; ci sono momenti difficili: Gesu' ne ha passati tanti! Ma sempre con quella sicurezza: 'Il Signore mi ha chiamato. Il Signore e' come me. Il Signore mi ha promesso'". "Vai avanti, Io sono con te! Io cammino affianco a te". E questo, ha proseguito, Gesu' lo sapeva: "anche nei momenti piu' difficili si rivolge al Padre". Il Signore, ha ribadito infine Francesco, "e' fedele, perche; Lui mai puo' rinnegare se stesso: Lui e' la fedelta'". 

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PAPA: DOBBIAMO SEGUIRE LA STRADA CHE CI INDICA IL SIGNORE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 25 giu. 

Abramo "aveva lasciato la sua terra per andare, non sapeva dove, ma era diretto dove il Signore gli dira'. Continua a camminare, dunque, perche' crede nella Parola di Dio che lo aveva invitato ad uscire dalla sua terra: il suo percorso e' anche un modello del nostro percorso". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia della messa di oggi alla Domus Santa Marta. "Quest'uomo, forse novantenne - ha detto ancora il Papa - guarda la terra che gli indica il Signore e crede. Parte dalla sua terra con una promessa: tutto il suo cammino e' andare verso questa promessa".
"Dio - ha sottolineato il Pontefice - chiama Abramo, una persona, e di questa persona fa un popolo". Pensando a questo brano dove Abramo "e' unto padre, per la prima volta, padre dei popoli, pensiamo - e' questo il suggerimento di Francesco - anche a noi che siamo stati unti nel Battesimo e pensiamo alla nostra vita cristiana". E se "qualcuno dira' 'Padre, io sono peccatore'" per Papa Bergoglio non deve essere questo un motivo per scoraggiarci: "tutti lo siamo. Questo si sa". "Il problema - ha spiegato - e' andare avanti, peccatori, col Signore, andare avanti con quella promessa che ci ha fatto, con quella promessa di fecondita' e dire agli altri, raccontare agli altri che il Signore e; con noi, che il Signore ci ha scelto e che Lui non ci lascia soli, mai!". "Questa certezza del cristiano - ha concluso il Papa - ci fara' bene. Che il Signore ci dia, a tutti noi, questa voglia di andare avanti, che ha avuto Abramo, in mezzo ai problemi; ma andare avanti, con quella sicurezza che Lui che mi ha chiamato, che mi ha promesso tante cose belle e' con me". 

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3 commenti:

sam ha detto...

Non ho capito... "non litighiamo io di qua e tu di là", va letto come a favore o contro la soluzione "Due Stati per due popoli" che era finora la posizione ufficiale della Santa Sede?

Anonimo ha detto...

Non andiamo troppo lontano, Sam...
;-)
Paola

sam ha detto...

Beh sai Paola? Lui è il Papa e qui si sta parlando di un tema delicatissimo, uno dei più grandi problemi geopolitici del mondo...

in questo caso il "volemose bene" non è proprio sufficiente!

Se il Papa avesse inteso suggerire ai "Fratelli maggiori" di fare come Abramo e Lot, dicendo: "non litighiamo, quindi io di qua e tu di là", potremmo anche considerarla un'idea geniale...

Il fatto è che, anche questa volta per l'ennesima volta, le parole del Papa potrebbero essere lette anche in senso esattamente opposto, cioè "Non litighiamo mettendoci io di qua e tu di là"

Siccome gode di buona stampa, Papa Francesco può permettersi queste ambiguità, ma io mi chiedo se se le possa permettere la Chiesa Cattolica...