domenica 2 giugno 2013

I cristiani e la libertà minacciata. La rivoluzione antireligiosa in Europa (Galli della Loggia)

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Una voce laica che parla più chiaro di molti prelati...
Maria

Anonimo ha detto...

ormai non è più cosa, dovrebbe averlo capito Galli della Loggia che ora l'Europa interessa poco al centro della Chiesa

Anonimo ha detto...

E' l'OM imperante in occidente,loro pagano,comprano e ottengono il livellamento ateo nichilistico del nostro mondo,laddove le rivoluzioni sanguinose non hanno ottenuto,ora può il condizionamento occulto dei media che tutto e tutti controllano e guai a chi non si accoda;non so se avete letto l'ultimo libro di Brawn,Inferno,si parla di un'acqua da far bere a tutta la popolazione mondiale per renderla sterile,favorire l'omosex,ma soprattutto ci sono riferimenti velenosi contro la CC colpevole di opporsi in qualche modo all'omologazione,persuasiva,suadente,strisciante,molto più pericolosa della violenza fisica,perchè manipola le coscienze,cancella la volontà soggettiva,perchè,come diceva Ende ne'La storia infinita'"la gente senza cervello è più facile da controllare"ora che nella CC è stato fatto fuori B16,chi si assumerà il compito di dire ad alta voce, verità scomode e contro corrente?Lettore attento e silenzioso.

Fabiola ha detto...

Avrei voluto commentare l'analisi del linguista Gobber sul linguaggio di papa Francesco. Poi mi è saltato il computer.
Riposto qui perché mi sembra che c'entri.
Leggendo quell'analisi ho capito meglio perché papa Bergoglio non parla a me. Del reato Gobber lo dice: non parla al "pubblico" (sic!) di Benedetto XVI.
Ecco. Ora so meglio perché a me non parla. E non mi sento più in colpa, tanto meno attribuisco a lui una qualche responsabilità.
Non mi parla perché io sono irrimediabilmente europea, purtroppo ho studiato un po' di filosofia e, soprattutto, non mi sono risparmiata il '68. Anzi.
Ratzinger mi ha presa per mano e mi ha portato fuori da quel buio che ha attraversato prima e meglio di me. Anche lui non ha potuto risparmiarsi il '68. Ha penetrato tutto il dubbio e tutta l'oscurità che è stata anche mia mostrandomi che la mia ragione e il mio orgoglio per essa non avevano niente da perdere in Cristo. Mi ha offerto ragioni, quelle ragioni mi hanno aperta alla Grazia.
Sull'Europa è sempre più buio e, mi spiace, anch'io, con Scola, non credo che alla Chiesa bastino la giovinezza delle chiese africane e sudamericane. Serve ma non basta. Perché, nonostante tutto, da secoli il destino degli uomini e del mondo si decide qui. Un caso? o un dato "provvidenziale"? Vorrei che potesse rispondermi Benedetto.
Torno al mio silenzio.

un passante ha detto...

non solo il destino si decide qui, ma inizia da qui, quel che qui si vive prima, altrove arriverà quanto prima
Volendo poi volgersi altrove, credo che in questo momento storico forse una scossa maggiore avrebbe potuto darla un papa africano o mediorentale, visto che là oggi il popolo cristiano soffre le maggiori persecuzioni, ma non avrebbe garantito quella pax che si andava cercando e poi se non sbaglio i vescovi africani sono spesso tradizionalisti. Onestamente sono uno di quelli che non pensa che l'elezione di un papa venga decisa solo in Vaticano