sabato 18 maggio 2013

Veglia di Pentecoste: i movimenti ecclesiali incontrano Papa Francesco. La testimonianza di Giulia Folonari

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10 commenti:

Luisa ha detto...

"Nuova evangelizzazione", probabilmente le due parole più ricorrenti nei vari discorsi, ma se e quando l`evangelizzazione è talmente nuova da essere altra, come la mettiamo?
Se i nuovi evangelizzatori non portano la Tradizione, la Dottrina, il Magistero, la Liturgia della Chiesa, ma altre prassi catechetiche e liturgiche, che cosa, CHI, arriva con loro?
Arriva la Chiesa di Cristo o una chiesa secondo la visione di uno o l`altro degli iniziatori?

Anonimo ha detto...

Sul Foglio, c'è la rubrica l'Omelia del mattino, eccola: "Il problema non è essere peccatori:
il problema è non pentirsi
del peccato, non avere vergogna
di quello che abbiamo fatto.
Quello è il problema”. E’ il peccato il tema centrale dell’omelia che Papa Francesco
ha tenuto ieri nella cappella di Santa Marta, davanti ad alcuni dipendenti dei Musei vaticani. Bergoglio, dopo aver preso
a esempio persino san Pietro dicendo che anche lui “era peccatore ma non corrotto”,
ha raccontato un aneddoto personale:
“Una volta ho saputo di un prete, un buon parroco che lavorava bene; è stato nominato vescovo, e lui aveva vergogna perché non si sentiva degno, aveva un tormento
spirituale. E se n’è andato dal confessore. Il confessore lo ha sentito e gli ha detto: ‘Ma non ti spaventare. Se con quella
grossa che ha fatto Pietro, lo hanno fatto Papa, tu vai avanti!’”. L’uomo cui Cristo
diede le chiavi del Regno dei cieli “si è lasciato
modellare dai tanti incontri con Gesù”, ha detto Francesco.
Nota informativa: Padre Adolfo Nicolás, preposito generale della Compagnia di Gesù, è il nuovo presidente dell’Usg, l’Unione dei superiori generali. Succede
a José Rodríguez Carballo, nominato
segretario della congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Sembra la presa del potere da
parte dei gesuiti. A pensar male si fa peccato,ma…
“Peccare non è grave, guardate san Pietro”
L’OMELIA DEL MATTINO
Eufemia

Anonimo ha detto...

Carissima Luisa, l'intervistato ha detto anche:
"Io ho sempre pensato una cosa: quando i cristiani si incontrano insieme, i movimenti spariscono".

Ed è anche il mio piccolo e povero pensiero. Come ho avuto già modo di dire, tutti i gruppi - anche interni alla Parrocchia o alla chiesetta - rischiano di chiudersi nel proprio orticello e creare, da malumori e paletti, a ideologie, riti e segni che stravolgono la centralità di Cristo, del Suo messaggio poi diffuso dagli Apostoli nella Chiesa fino ai nostri giorni. Ma se c'è incontro, e non scontro o invasione (come purtroppo ho visto accadere proprio nella mia Parrocchia), se c'è dialogo e non insulti o prosopopee vuote, allora questi rischi scompaiono. Ma ci vuole lavoro, volontà e tanta umiltà...la strada è difficile, tuttavia percorribile.

E permettimi un appunto un po' scherzoso, ma mica poi tanto: non dimenticarti che, in un certo qual senso, ci siamo anche noi nei "movimenti ecclesiali", e anche la nostra è una "nuova evangelizzazione"! ;-)

Ester. :-)

Anonimo ha detto...

Di Giacomo su TV2000 ha contestato apertamente la versione armonizzata con trombe e coro polifonico di supporto dell'Ave Maria, a suo dire non sufficientemente adatta al "canto popolare all'unisono". (Ogni occasione è buona, per attaccare la ereditata gestione..)

Anonimo ha detto...

..In compenso, Di Giacomo e Commentatrice, hanno letto diversi passaggi dal discorso... di Benedetto all'incontro/veglia del 2006!! :)

Anonimo ha detto...

E Di Giacomo ha anche ricordato che la conversione dell'irlandese John Waters è nata dall' "incontro" con Benedetto XVI ("cosa che nelle note di presentazione non è scritta".)

Anonimo ha detto...

Francesco ha detto che al mondo non interessano le morti di freddo dei barboni e di fame dei bambini. Interessano piuttosto "gli scandali".

Inoltre ha difeso la libertà assoluta di professare qualunque fede "perché siamo tutti figli di Dio".

Anonimo ha detto...

"L'indimenticata veglia del 3 giugno 2006" (Di Giacomo)

Eugenia ha detto...

A quella veglia del 3 giugno C'ERO E RINGRAZIO DIO DI ESSERCI STATA PERCHÉ SARÀ LA PRIMA E L'ULTIMA.

Anna Maria ha detto...

Seguii in TV la veglia del 3 giugno 2oo6 con grande emozione;ieri sera mi è bastato vedere una scena per capire che non era la stessa cosa.Certi "NO" pronunciati con forza li sento solo io?e che cosa significano?che alcuni possono pure accomodarsi alla porta?Per quanto mi riguarda,non ci sono problemi:sono già con un piede fuori.Mi è già capitato in un passato ormai abbastanza lontano di urtare contro chiusure e settarismi.
Benedetto aveva aperto la porta a tutti (nella Chiesa c'è posto per tutti).Ora non vedo più una tale disponibilità all'accoglienza e al confronto.
Ha ragione Eugenia:con Benedetto è stata la prima e l'ultima (unica)volta.