domenica 26 maggio 2013

Tra confidenze ed esorcismi, un Francesco tutto da decifrare (Magister)

Clicca qui per leggere il commento segnalatoci da Marina e Giovanna.

3 commenti:

Luisa ha detto...

Quando sono vescovi, acerrimi nemici del Summorum Pontificum, a riportare le parole di Papa Bergoglio sulla Liturgia, che credibilità possono avere?

"“vivere il rapporto con la liturgia con semplicità e senza sovrastrutture”.

E vlan uno schiaffo a Papa Benedetto.

Povere vittime che vanno a lamentarsi dal Papa della divisione che portano i fedeli legati alla Messa nella forma straordinaria!
E un altro graffio a Benedetto XVI che l`ha liberalizzata.
La divisione non sono forse questi vescovi ribelli che hanno fatto di tutto per impedire l`applicazione del SP, che hanno sbattuto in faccia le porte ai cattolici che avevano l`ardire di domandare quel che era un loro diritto?
E non illudetevi, non crediate che quando Molfetta scrive:

"Papa Francesco, alla luce di certi fenomeni del recente passato in cui sono state registrate sul piano liturgico non poche derive, ha esortato noi vescovi, riferendoci anche alcuni esempi concreti, a vivere il rapporto con l’azione liturgica, in quanto opera di Dio, da veri credenti al di là di ogni tronfio cerimonialismo, pienamente consapevole che la ‘nobile semplicità’ di cui parla il Concilio, non è sciatteria ma Bellezza, bellezza con la ‘B’ maiuscola"

si riferisca agli abusi liturgici commessi nelle parrocchie con la Messa nella forma ordinaria, non pensa allo scempio liturgico tollerato e incoraggiato, noooooo, pensa a chi si lascia andare al "tronfio cerimonialismo"!
Patetici, caricaturali, ma sono questi i Custodi della Liturgia che non solo sono stati incapaci di proteggerla dalle manipolazioni arbitrarie ma le hanno legittimate, anche con la loro presenza.

Anonimo ha detto...

sottoscrivo parola per parola ! maura

Anonimo ha detto...

Certi Vescovi sono, effettivamente, una semplice ed acritica espressione del "mondo" da cui provengono. Uomini di "mondo" nel vero senso del termine, insomma. Non chiedono di meglio che di rappresentarlo col loro vuoto dissertare di sciocche banalità certi, così, di poter godere delle gratificazioni acefale dell'opinione pubblica. Quell'opinione pubblica che aborrisce cerimonie e "sovrastrutture" (almeno, quelle di casa nostra, tanto più se in Chiesa, ad onore del nostro Dio), ma che spasima per ogni puzzetta della nobiltà britannica (così democratica e politically correct) incarrozzata tra schiere di impennacchiati lancieri di Sua Maestà e salutata ad ogni stormir di fronda da innumeri salve di artiglieria.
Ma il Latino, per favore, quello proprio no!