sabato 4 maggio 2013

Sarà beata Maria Cristina di Savoia. Papa Francesco riceve il Presidente del Libano e chiede ai vescovi delle Marche più attenzione ai poveri (Izzo)



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PAPA: SARA' BEATA MARIA CRISTINA DI SAVOIA

Salvatore Izzo


(AGI) - CdV, 3 mag. 


Papa Francesco ha firmato ieri il decreto relativo al miracolo attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Cristina di Savoia, Regina delle due Sicilie; nata il 14 novembre 1812 a Cagliari  e morta il 31 gennaio 1836 a Napoli. Si tratta dell'ultimo atto canonico che precede la beatificazione, della quale deve ora essere fissata la data. Il nuovo Pontefice ha firmato analogo decreto per un miracolo, attribuito all'intercessione di Maria Bolognesi, laica vissuta in Veneto nel secolo scorso, ed ha approvato invece le virtu' eroiche di padre Gioacchino Rossello' Ferra', sacerdote spagnolo fondatore della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesu' e Maria e della religiosa polacca Maria Teresa di San Giuseppe (al secolo: Giovanna Kierocinska), fondatrice della Congregazione delle Suore Carmelitane del Bambino Gesu'.

Dopo Amedeo IX, Mafalda e Maria Clotilde, ancora una appartenente alla Casa di Savoia verso l'onore degli altari. Nata a Cagliari durante l'esilio dei genitori Vittorio Emanuele I di Savoia e Maria Teresa d'Asburgo d'Austria, nel 1815 Maria Cristina (che aveva 3 anni) e le sue sorelle raggiunsero Torino dove nel Palazzo Reale vissero come se fossero in un ambiente oratoriano, guidate dalla regina e dal padre confessore, l'olivetano Giovan Battista Terzi. Un clima di profonda religiosita' che l'accompagno' poi nelle altre tappe della sua vita. Quando la principessina aveva nove anni, il padre, re Vittorio Emanuele I, dovette rinunziare al trono e dopo un periodo d'esilio a Nizza si stabili' a Moncalieri con tutta la famiglia, decimata negli anni successivi da una serie di lutti. Il Re Carlo Alberto la destino' in sposa al re di Napoli Ferdinando II, e lei, appena ventenne, accetto' la richiesta di matrimonio come volonta' di Dio. Il rito religioso fu celebrato a Genova nel 1832. Non fu facile la sua vita accanto al ventiduenne Ferdinando, che gia' regnava da tre anni oscillando tra concessioni democratiche e restaurazione.
"Maria Cristina - racconta la sua biografia sul sito 'santiebeati.it' - a corte leggeva ogni giorno la Bibbia e l'Imitazione di Cristo e la sua religiosita' fu ben presto conosciuta nel palazzo e dal popolo; quando in carrozza, incontrava un sacerdote con il Viatico per qualche ammalato, fermava la carrozza, scendeva e si inginocchiava a terra anche nel fango delle strade di allora; fece in modo che a tutti a corte, fosse possibile partecipare alla messa nei giorni festivi". La mancanza di un figlio, pero', faceva molto soffrire Maria Cristina, che pregava incessantemente per dare un erede al re di Napoli. Quando finalmente rimase incinta, intui' pero' che non sarebbe sopravvissuta al parto e scrisse alla sorella, duchessa di Lucca: "Questa vecchia va a Napoli per partorire e morire". Purtroppo era vero, infatti l'erede al trono nacque il 16 gennaio e gia' il 29 Maria Cristina era morente per complicazioni sopravvenute; prendendo in braccio il tanto atteso piccolo Francesco e porgendolo al re suo marito, disse: "Tu ne risponderai a Dio e al popolo, e quando sara' grande gli dirai che io muoio per lui". Il 31 gennaio 1836 in piena comunione con Dio, si addormento' per sempre fra la costernazione generale. Aveva poco piu' di 23 anni ed era stata regina per appena tre anni; i solenni funerali furono celebrati l'8 febbraio e il giorno seguente il suo corpo fu tumulato nella Basilica di s. Chiara, dove e' tuttora. Dopo la sua morte la fama di santita' si accrebbe e il popolo accorreva a pregare presso la tomba della 'Regina santa' e fatti prodigiosi si avverarono per sua intercessione. Pio IX nel 1859, firmo' il decreto d'introduzione della causa di beatificazione, dandole il titolo di venerabile. La pratica ando' avanti nei vari stadi con le relative approvazioni canoniche, anche per l'interessamento del re Francesco II "il figlio della santa"; il 6 maggio 1937, Pio XI dichiaro' eroiche le sue virtu'. 

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CRISI: PAPA CHIEDE A VESCOVI MARCHE PIU' ATTENZIONE AI POVERI



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 mag. 

"E' necessaria un'attenzione particolare alla poverta' e soprattutto il desiderio profondo e forte di ridare dignita' alle persone". Lo ha raccomandato Papa Francesco ai vescovi della Conferenza episcopale delle Marche, in visita "ad Limina". "E' stato - ha riferito monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona - un incontro molto bello, familiare, un dialogo molto aperto. Le cose principali sulle quali il Santo Padre si e' soffermato con noi sono state: i giovani, ai quali va offerta una proposta cristiana seria, un accompagnamento, perche' siano aperti alla missionarieta', alla formazione spirituale, e, altra preoccupazione e' l'attenzione pastorale sulla famiglia".

"Mi ha colpito - ha confidato l'arcicescovo di Ancona ai microfoni della Radio Vaticana - il suo desiderio profondo di conoscere, di star vicino e anche il fatto e' che parla con la sua esperienza pastorale: in ogni sua parola, in ogni suo gesto c'e' un vissuto e questo ha confortato molto me e gli altri confratelli vescovi, che erano insieme a me". "Noi - ha raccontato Menichelli - abbiamo presentato al Santo Padre anche quest'aspetto, perche' la nostra terra, che era segnata da un benessere piuttosto diffuso, vive una stagione di difficolta'" sottolinenando che "la dignita' si rida' attraverso l'offerta di lavoro". E il Pontefice, ha rivelato il presule, "ha risposto richiamando anche quello che aveva detto qualche giorno fa, il primo maggio, nel discorso durante l'Udienza Generale". Dal colloquio di oggi, ha infine sintetizzato "in modo personale" monsignor Menichelli, e' scaturito cosi' un appello a "guardare piu' il bene comune che l'interesse di parte". "E' necessario - infatti - riscoprire una comune appartenenza e far valere il fatto che il bene individuale debba essere a vantaggio di tutti". "Non si puo' costruire una societa' - ha concluso da parte sua l'arcivescovo - dove alcuni stanno bene e altri non stanno bene. E' necessario fare questo passo coraggioso, che si fonda sulla dignita' della persona e, per quanto riguarda noi cristiani, sul rispetto di tutti e sulla buona volonta' di tutti". 

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PAPA: INCORAGGIA I CRISTIANI DEL LIBANO


Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 mag. 

Nel suo incontro con il presidente del Libano, Michel Sleiman, Papa Francesco ha voluto ricordare "la delicata situazione dei Cristiani in tutto il Medio Oriente ed il significativo contributo che essi possono offrire alla luce dell'Esortazione Apostolica post-sinodale 'Ecclesia in Medio Oriente', che costituisce un importante punto di riferimento per le comunita' cattoliche e per le societa' della Regione". 


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SIRIA: PAPA, PREOCCUPAZIONE PER PROFUGHI IN LIBANO



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 mag. 

Papa Francesco e' preoccupato per "l'ingente numero di profughi siriani che hanno cercato rifugio in Libano e nei Paesi vicini e per i quali, come per tutta la popolazione sofferente, si e' invocata una maggiore assistenza umanitaria, con il sostegno della Comunita' internazionale". Lo sottolinea il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, riferendo circa i contenuti del colloquio tra il Pontefice e il presidente libanese Michel Sleiman. Nell'incontro, rende noto Lombardi, "ci si e' soffermati sulla situazione tregionale, con speciale riferimento al conflitto siriano". 


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LIBANO: PAPA INCONTRA PRESIDENTE E AUSPICA NUOVO GOVERNO



Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 3 mag. 

Papa Francesco ha espresso oggi al presidente del Libano Michel Sleiman "i migliori voti per la formazione del nuovo Governo, che dovra' affrontare importanti sfide a livello nazionale e internazionale". Lo riferisce il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi. Sleiman ha incontrato anche il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, e il segretario per i Rapporti con gli Stati, Dominique Mamberti.

Nel corso dei cordiali colloqui - sottolinea Lombardi - si e' parlato della situazione nel Paese, sottolineando l'importanza del dialogo e della collaborazione tra i membri delle diversita' comunita' etniche e religiose, che compongono la societa' e ne costituiscono la ricchezza, in favore del bene comune, dello sviluppo e della stabilita' della Nazione. "Ci si e' soffermati - continua il portavoce vaticano - anche sulla situazione regionale, con speciale riferimento al conflitto siriano" e "si e' auspicata anche una pronta e proficua ripresa dei negoziati tra Israeliani e Palestinesi, sempre piu' necessaria per la pace e la stabilita' della Regione". 

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

in merito a napoli
si dica e si racconti quel che si vuole, annotava gothe "ma qui ogni attesa é superata.

se fossi,se avessi, se potessi, erano 3 fessi che giravano per il mondo.toto´(l´insuperabile).anonima

Anonimo ha detto...

Il viaggio in Libano,che non si sapeva sarebbe stato l'ultimo,è stato bellissimo ed indimenticabile,per l'accoglienza commovente,i posti splendidi,BXVI che pareva non patire troppo la stanchezza o almeno lo nascondeva benissimo e con addosso i paramenti rossi,lasciatemelo dire,era una gioia per gli occhi; avrò sempre davanti a me l'immagine di quell'enorme rosario che si librava in cielo sullo sfondo di un tramonto straordinario.....che nostalgia.....GR2

Anonimo ha detto...

Il viaggio in Libano,che non si sapeva sarebbe stato l'ultimo,è stato bellissimo ed indimenticabile,per l'accoglienza commovente,i posti splendidi,BXVI che pareva non patire troppo la stanchezza o almeno lo nascondeva benissimo e con addosso i paramenti rossi,lasciatemelo dire,era una gioia per gli occhi; avrò sempre davanti a me l'immagine di quell'enorme rosario che si librava in cielo sullo sfondo di un tramonto straordinario.....che nostalgia.....GR2