venerdì 24 maggio 2013

Papa Francesco: la professione do fede non è un atto formale. La Vergine desti la chiesa italiana da torpore e meschinità. Bagnasco: parrocchie aperte a chi soffre per la crisi (Izzo)

PAPA: LA PROFESSIONE DI FEDE NON E' UN ATTO FORMALE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 mag. 

"La professione di fede che ora rinnoviamo insieme non e' un atto formale, ma e' rinnovare la nostra risposta al 'Seguimi' con cui si conclude il Vangelo di Giovanni". Lo ha detto Papa Francesco ai vescovi italiani riuniti questa sera nella Basilica di San Pietro. Questo atto, ha spiegato, "porta a dispiegare la propria vita secondo il progetto di Dio, impegnando tutto di se' per il Signore Gesu'". "Da qui - ha aggiunto - sgorga quel discernimento che conosce e si fa carico dei pensieri, delle attese e delle necessita' degli uomini del nostro tempo".
 "Chi siamo, Fratelli, davanti a Dio? Quali sono le nostre prove? Che cosa ci sta dicendo Dio attraverso di esse? Su che cosa ci stiamo appoggiando per superarle?", si e' chiesto il Pontefice a nome dei 220 presuli riuniti questa sera nella Basilica di San Pietro. "Come per Pietro - ha osservato - la domanda insistente e accorata di Gesu' puo' lasciarci addolorati e maggiormente consapevoli della debolezza della nostra liberta', insidiata com'e' da mille condizionamenti interni ed esterni, che spesso suscitano smarrimento, frustrazione, persino incredulita'". "Non sono certamente questi - ha poi concluso - i sentimenti e gli atteggiamenti che il Signore intende suscitare; piuttosto, di essi approfitta il Nemico, il Diavolo, per isolare nell'amarezza, nella lamentela e nello scoraggiamento". 

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PAPA: LA VERGINE DESTI CHIESA ITALIANA DA TORPORE E MESCHINITA'

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 mag. 

"Madre della bellezza, che fiorisce dalla fedelta' al lavoro quotidiano, destaci dal torpore della pigrizia, della meschinita' e del disfattismo". Con queste parole Papa Francesco si e' rivolto alla Vergine al termine della liturgia di questa sera celebrata con i 220 vescovi italiani, che hanno rinnovato la loro professione di fede. "Mentre ringrazio di cuore ciascuno di voi per il vostro servizio, vi pongo sotto il manto di Maria, Nostra Signora", ha spiegato.
"Madre del silenzio, che custodisce il mistero di Dio, liberaci - ha invocato ancora il Pontefice - dall'idolatria del presente, a cui si condanna chi dimentica. Purifica gli occhi dei Pastori con il collirio della memoria: torneremo alla freschezza delle origini, per una Chiesa orante e penitente. Rivesti i Pastori di quella compassione che unifica e integra: scopriremo la gioia di una Chiesa serva, umile e fraterna". "Madre della tenerezza, che avvolge di pazienza e di misericordia, aiutaci - ha poi concluso la sua preghiera Francesco - a bruciare tristezze, impazienze e rigidita' di chi non conosce appartenenza. Intercedi presso tuo Figlio perche' siano agili le nostre mani, i nostri piedi e i nostri cuori: edificheremo la Chiesa con la verita' nella carita'. E saremo il Popolo di Dio, pellegrinante verso il Regno". 

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BAGNASCO: AL PAPA, PARROCCHIE APERTE A CHI SOFFRE PER LA CRISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 23 mag. 

"L'attenzione operosa e quotidiana con cui le parrocchie aprono le porte a quanti sono provati dal perdurare della crisi economica" e' stata sottolineata dal cardinale Angelo Bagnasco nel saluto rivolto a Papa Francesco in occasione del rito della "professione di fede" celebrato dallo stesso Pontefice insieme i vescovi italiani che partecipano in questi giorni all'Assemblea Generale della Cei e che nelle scorse settimane hanno compiuto le loro visite "ad limina". Il presidente della Cei ha sottolineato che i vescovi italiani vivono "l'unita' della comunione ecclesiale come una grazia e una missione", impegnati "nell'accoglienza dell'amore di Dio e nella promozione della dignita' di ogni essere umano". "Quest'orizzonte - ha affermato - confermiamo, Santita', con la solenne professione di fede di questa sera, che simbolicamente conclude la visita ad Limina Apostolorum delle nostre 226 diocesi, e che e' posta come momento apicale dell'annuale Assemblea Generale della nostra Conferenza Episcopale".
"Ci anima la sollecitudine di aiutare tutti, credenti e non credenti, a ritrovare fiducia nella vita, consapevoli che proprio dal Vangelo discende la proposta di una vita buona, di una vita riuscita", ha assicurato Bagnasco che non ha nascosto al Papa le difficolta' che i vescovi italiani incontrano "in una societa' complessa, in cui convivono mondi e linguaggi diversi, non sempre coerenti tra loro". "Viviamo - ha aggiunto - nel groviglio di situazioni e di occupazioni, che a volte diventano anche preoccupazioni". Ma e' l'appartenenza alla Chiesa, ha spiegato, "a consentirci l'annuncio del Vangelo e la testimonianza fiduciosa della carita', innanzitutto attraverso il dono di noi stessi".
"Nel decennio in corso - ha poi ricordato il presidente della Cei - abbiamo assunto la dimensione educativa come compito prioritario del nostro essere Chiesa 'discepola, madre e maestra'". E, ha osservato il porporato, "anche in questo ambito la presenza e il ruolo che la Chiesa svolge in Italia sono un contributo di prima grandezza, ancora piu' evidente in una stagione difficile e delicata come l'attuale". "La crisi pubblica, che travaglia le nostre famiglie, tocca in realta' - ha rilevato ancora Bagnasco - le radici stesse dell'uomo e investe la figura e il progetto del suo destino". E dunque "l'opera educativa, con l'offerta di una mappa valoriale incarnata da testimoni autorevoli, rappresenta cosi' un tassello decisivo del bene comune dell'intero Paese". "Muove da qui - ha spiegato - il tema di fondo di questa nostra 65esima Assemblea, dedicata all'attenzione per la cura e la formazione degli educatori all'interno della comunita' cristiana". "Voglia benedire, Padre Santo - ha poi concluso il cardinale rivolto a Francesco - questo nostro impegno, al quale sono poste le forze piu' vive delle nostre comunita' parrocchiali e diocesane". 

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3 commenti:

mariateresa ha detto...

OT il cardinale di Madrid Rouco vuole formare nuovi esorcisti perchè ce n'è bisogno

http://www.periodistadigital.com/religion/diocesis/2013/05/24/rouco-se-plantea-formar-a-nuevos-exorcistas-religion-iglesia-madrid-arzobispado-demonio.shtml

nel servizio cìè la ben nota foto dell'udienza e altre di repertorio. Non so se padre lombardi fuma la pipa, ma se lo fa può metterci dentro le smentite della sala stampa.

Anonimo ha detto...

ma dai...lombardi ha smentito perché boffo e amorth hanno fatto nomi e cognomi degli interessati, esponendo il povero messicano, la sua famiglia e il suo pio sacerdote ad un'orda mediatica assurda, se solo avessero continuato...bergoglio a buenos aires mai si è opposto a esorcismi, anzi...solo che non puoi buttare la gente nel tritacarne mediatico...probabilmente se il Papa o la guardia del corpo avessero inteso di essere ancora nel mirino delle telecamere avrebbero fatto bene a convocare dietro il portone delle campane gli interessati...a lombardi è stato ordinato di gettare acqua sul fuoco per questo preciso motivo.

Anonimo ha detto...

Un piccolo appunto sulle chiese aperte,qua in ER,le chiese sono sempre comunque chiuse per mancanza di preti,domenica prossima a Bologna ci sarà il referendum per l'abolizione del contributo comunale alle scuole paritarie(che significherebbe uguali alle pubbliche,né più né meno)che vengono definite cattoliche tout court e,a parte indifferenza ed astensionismo,passerà il sì,in certe diocesi del nordest c'è in atto una campagna anticattolica da far impallidire quelle 68ine,con manifestini invitanti alla rivolta ed espressioni infamanti,si omettono le dissacrazioni di cappelle,chiesette e cimiteri di campagna incustoditi,gli atti vandalici e le scritte ingiuriose e blasfeme,dove si vuole arrivare e cosa si vuole effettivamente fare?E' inutile mettere la testa sotto la sabbia,anche l'Italia si sta avviando sulla strada di Spagna e Francia,solo che là almeno protestano,a milioni,e qui?Tutti tacciono,soprattutto le alte gerarchie,va tutto bene????Houston,we've got a problem,a big problem...GR2