domenica 5 maggio 2013

Papa Francesco: difendersi dall'odio con le armi dell'umiltà e della mitezza. Il dialogo è necessario ma con il Demonio non si può dialogare. I Cristiani sono ancora perseguitati (Izzo)

PAPA: ALLE GUARDIE SVIZZERE, LA CHIESA VI VUOLE BENE E ANCHE IO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 mag. 

"La Chiesa vi vuole tanto bene e anche io". 
Con queste parole Papa Francesco si e' rivolto ad un gruppo di Guardie Svizzere che ha partecipato questa mattina alla messa nella cappella della Domus Santa Marta. Il rito e' stato concelebrato da monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario della Congregazione per i Vescovi. Un primo gruppo di militari della Guardia Svizzera Pontificia aveva partecipato alla messa di ieri mattina (quelli presenti oggi ieri erano in servizio). 

(AGI)

PAPA: DIFENDERSI DALL'ODIO CON ARMI DELL'UMILTA' E DELLA MITEZZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 mag. 

"Sono l'umilta' e la mitezza le armi che abbiamo per difenderci dall'odio del mondo". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia di questa mattina alla Domus Santa Marta, incentrata sulla lotta tra l'amore di Cristo e l'odio del Principe del mondo, cioe' del Demonio. Il Signore, ha ricordato, ci dice di non spaventarci perche' il mondo ci odiera' come ha odiato Lui: "La strada dei cristiani - ha spiegato il Pontefice - e' la strada di Gesu'. Se noi vogliamo essere seguaci di Gesu', non c'e' un'altra strada: quella che Lui ha segnato. E una delle conseguenze di questo e' l'odio, e' l'odio del mondo, e anche del principe di questo mondo".
Secondo il nuovo Papa, "con la sua morte, con la sua resurrezione, Gesu' ci ha riscattati dal potere del mondo, dal potere del diavolo, dal potere del principe di questo mondo. E l'origine dell'odio e' questa: siamo salvati. E quel principe che non vuole, che non vuole che noi siamo stati salvati, odia". Ecco allora che l'odio e la persecuzione dai primi tempi della Chiesa arrivano fino ad oggi. "Il Signore - ha proseguito Papa Francesco - ci chiede di rimanere pecorelle, perche' se uno lascia di essere pecorella, allora non si ha un pastore che ti difenda e cadi nelle mani di questi lupi".
 "Voi - ha detto il Pontefice rivolto alle guardie svizzere e agli altri fedeli presenti alla Domus Santa Marta - potete fare la domanda: 'Padre, qual e' l'arma per difendersi da queste seduzioni, da questi fuochi d'artificio che fa il principe di questo mondo?, da queste lusinghe?'". "L'arma - ha risposto - e' la stessa arma di Gesu': la Parola di Dio, non dialogare, ma sempre la Parola di Dio e poi l'umilta' e la mitezza". "Pensiamo - ha esortato - a Gesu', quando gli danno quello schiaffo: che umilta', che mitezza! Poteva insultarlo, no? Soltanto una domanda, mite e umile. Pensiamo a Gesu' nella sua Passione. Il profeta dice: 'Come una pecora che va al mattatoio'. Non grida, niente: l'umilta'". "Umilta' e mitezza: queste - dunque - sono le armi che il principe del mondo e lo spirito del mondo non tollera, perche' le sue proposte sono proposte di potere mondano, proposte di vanita', proposte di ricchezze male acquisite, sono proposte cosi'". Oggi, ha scandito Francesco, "Gesu' ci fa pensare a quest'odio che ha il mondo contro di noi, contro i seguaci di Gesu'". Ci odia, ha riaffermato, "perche' Lui ci ha salvati, ci ha riscattati". E pensiamo alle "armi per difenderci", ha aggiunto: rimanere sempre pecorelle, "perche' cosi' abbiamo un pastore, ed essendo pecorelle siamo miti e umili". Infine, il Papa ha invocato la Madonna affinche' "ci aiuti a diventare umili e miti nella strada di Gesu'". 

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PAPA: DIALOGO E' NECESSARIO MA CON DEMONIO NON SI PUO' DIALOGARE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 mag

"Lo spirito del mondo odia". E da questo - secondo Papa Francesco - deriva un ammonimento sempre attuale: "Con il Principe di questo mondo - cioe' con il Demonio - non si puo' dialogare". "Questo - ha scandito nell'omelia della messa di oggi a Santa Marta - sia chiaro. Oggi il dialogo e' necessario fra noi, e' necessario per la pace, ma con il Principe di questo mondo non si puo' dialogare".
"Il dialogo - ha spiegato Francesco - e' un'abitudine, e' proprio un atteggiamento che noi dobbiamo avere tra noi per sentirci, capirci, ma quello deve mantenere sempre". "Il dialogo - ha ripetuto - nasce dalla carita', dall'amore. Ma con quel Principe non si puo' dialogare: soltanto rispondere con la Parola di Dio che ci difende, perche' il mondo ci odia. E come ha fatto con Gesu', fara' con noi". Il Pontefice ha anche proposto ai fedeli una sorta di colloquio tra un cristiano e il Demonio. "Ma, guarda, fai questo, una piccola truffa, non c'e' niente, e' piccola", propone il Tentatore. Cosi', ha spiegato il Papa, "incomincia a portarci su una strada un po' non giusta". "Questa - ha continuato Francesco sempre immaginando gli argomenti del Demonio - e' una pia bugia: 'Fallo, fallo, fallo: non c'e' problema', e incomincia da poco, sempre, no? E: 'Ma ? tu sei bravo, tu sei bravo: puoi farlo'. E' lusinghiero, e con le lusinghe ci ammorbidisce. Fa cosi'. E poi, noi cadiamo nella trappola". 

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PAPA: I CRISTIANI SONO ANCORA PERSEGUITATI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 4 mag. 

"Ci sono tante comunita' cristiane perseguitate nel mondo in questo tempo piu' che nei primi tempi: oggi, adesso, in questo giorno e in questa ora". Lo ha constatato con amarezza Papa Francesco nell'omelia della messa di questa mattina alla Domus Santa Marta, il cui testo e'stato diffuso dalla Radio Vaticana. 

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