domenica 26 maggio 2013

La visita di Papa Francesco alla chiesa dei santi Zaccaria e Elisabetta (Ansa)

Papa: i mafiosi si convertano

Tra lo scherzo e la riflessione, il Papa, rivolto ai fedeli e al parroco della chiesa dei santi Zaccaria e Elisabetta a Prima porta che, alla estrema periferia nord di Roma, si definiscono "sentinelle della città", ha detto queste parole, prima di cominciare a celebrare la messa: "Caro primo sentinelle e caro secondo sentinella, mi piace quello che dite sulle sentinelle, la realtà si capisce meglio non dal centro , ma dalle periferie, anche se come tu hai detto, bisogna diventare sentinelle, ti ringrazio per questo lavoro di essere sentinelle, ringrazio per l'accoglienza in questo giorno di festa della Trinità. E ci sono - ha aggiunto - i preti che conoscente bene e che sono i due segretari di papa, che è in Vaticano, mentre il vescovo è qui, questi due - ha commentato - lavorano bene e uno, oggi, don Alfred, fa la ricorrenza di 29 anni di ordinazione sacerdotale, preghiamo per lui, chiediamo almeno altri 29 anni".

Giunto in elicottero un po' prima delle 9, papa Francesco prima di indossare i paramenti ha salutato i bambini battezzati quest'anno e alcuni malati. Con il ''prezioso'' biglietto di ingresso in mano c'e' chi ha cominciato a fare la fila gia' alle 6.30, un'ora prima che venissero aperti i varchi alla chiesa. 

Il Papa ha poi lasciato in elicottero la parrocchia per recarsi in Vaticano per la recita dell'Angelus. Mentre in papamobile si recava all'elicottero papa Bergoglio ha salutato molte persone. Un bimbo gli ha chiesto "fammi l'autografo" e lui ha risposto con il caratteristico gesto del pollice in segno di vittoria. Sceso dall'auto in prossimità dell'elicottero, ha salutato il cardinale Agostino Vallino, il vescovo ausiliare di settore mons. Guerino di Tora, il parroco don Benoni Amabarus. Quella di oggi è stata la prima visita pastorale a una parrocchia romana del nuovo papa. "Questa è una parrocchia con molti bambini, - ha detto il Papa prima di salire in elicottero - continuate a lavorare, sostenete il parroco nel suo lavoro, e pregate per me".

"Preghiamo perché questi mafiosi e mafiose si convertano". Lo ha detto il Papa inserendo ampie frasi a braccio nel suo ricordo di don Puglisi, e affermando che "dietro a tanti mali" "ci sono le mafie". "Io penso - ha detto il Papa nel suo inserto a braccio al ricordo di don Puglisi - a tanti dolori di uomini e donne, anche bambini, che sono sfruttati da tante mafie, che sfruttano loro facendogli fare il lavoro che li rende schiavi, con la prostituzione, con tante pressioni sociali, dietro di questi sfruttamenti, di queste schiavitù, ci sono mafie, - ha aggiunto - ma preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone, non possono fare questo, non possono fare i nostri fratelli schiavi, dobbiamo pregare il Signore, preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano a Dio".La mafia voleva sconfiggere don Pino Puglisi, ma "in realtà è lui che ha vinto". Lo ha detto il Papa all'Angelus, ricordando la beatificazione, ieri a Palermo, del sacerdote ucciso dai mafiosi nel 1993.

IL PAPA SPIEGA LA TRINITA' AI BIMBI - Botta e risposta tra il Papa e i bambini della parrocchia dei "Santi Zaccaria e Elisabetta" a Prima Porta, alla periferia romana, che partecipano alla prima visita di Francesco a una parrocchia romana. Il Papa è partito dal vangelo che racconta la visita della Madonna a Elisabetta, lo ha commentato e, poi ha spiegato la Trinità secondo la fede cristiana, facendo domande ai piccoli e aspettando le loro risposte. "La Madonna - ha osservato il Papa - va in fretta perché ha dentro il desiderio di aiutare, non va per vantarsi, a dire 'io sono la Mamma di Dio', va per aiutare Elisabetta: è la nostra mamma che viene sempre in fretta quando abbiamo bisogno di lei, dovremmo aggiungere alle litanie una che dica 'Signora che vai in fretta prega per noi'". Questo dà "sicurezza, la sicurezza di avere una mamma al fianco" e la "Madonna che sempre va di fretta è quella che ci fa capire Dio". Il Papa ha quindi interrogato i piccoli su chi sia Dio, e Gesù e lo Spirito Santo, per spiegare la Trinità, di cui oggi è la festa liturgica.

"A voi bambini vi domando, - ha detto il Papa in visita alla parrocchia della periferia nord di Roma - chi sa chi è Dio? Alzi la mano, Dimmi ecco - ha incitato mentre arrivavano le risposte dalla piccola platea di bambini vestiti con gli abiti della prima comunione - il creatore della terra, e quanti dei ci sono? Uno, a me mi hanno detto tre: padre figlio e spirito santo, come si spiega questo? C'é uno o ci sono tre? Come si spiega che uno sia padre e figli e spirito santo? Forte, forte, rispondete forte, sì sono le tre persone in una, e cosa fa il padre? è il principio che ha creato tutto, noi, cosa fa il figlio, cosa fa Gesù ci ama, porta la parola di Dio, viene a insegnarci la parola di Dio, cosa ha fatto in terra ci ha salvati, è venuto per dare la sua vita per noi". "Il padre crea, - ha riassunto il Papa - Gesù ci salva, lo spirito santo ci ama, e questa è la vita cristiana: parlare con il padre, con il figlio, con lo spirito santo. Gesù ci ha salvato, - ha proseguito papa Bergoglio - e cosa fa quando cammina con noi nella vita? Questa è difficile, - ha incitato scherzosamente - e chi la sa vince il derby: primo ci aiuta, ci guida, ci insegna a andare avanti, e anche Gesù ci dà la forza per camminare, ci sostiene nelle difficoltà e anche nei compiti della scuola, ci dà la forza, Come? Nella comunione ci dà la forza, ci aiuta con la forza, lui viene a noi, ma quando dite 'ci da' la comunioné, cosa è la comunione? E' pane o non è pane, sembra pane, non è proprio pane, è il corpo di Gesù, Gesù viene nel nostro cuore, e pensiamo a questo tutti". "Chiediamo alla Madonna - ha concluso - che ci insegni a capire bene come è Dio, come è il padre, come è il figlio, come e lo spirito santo".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Comunque la liturgia alla prima uscita parrocchiale parrebbe confermare quanto detto -vedi Magister- ai Vescovi Pugliesi circa la conferma (e non solo a breve termine) di Guido Marini : pare abbiano trovato, Jorge e Guido, un punto di equilibrio stabile..