sabato 25 maggio 2013

Il vescovo di Molfetta: Papa Francesco ci ha parlato con tanta tenerezza di Benedetto XVI

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3 commenti:

Luisa ha detto...

La comunicazione vaticana è pietosa, sono presi da urticaria gigante quando è evocato Benedetto XVI e partono in automatico con un`iperreattività sconosciuta fino ad ora.
Comunque siamo contenti di sapere che Benedetto XVI sta meglio, e per quel che riguarda la futura Enciclica possono dire quel che vogliono, e farlo anche in modo irrispettoso, possiamo anche immaginare che, nella sua estrema e vera umiltà, Papa Benedetto non voglia figurare come coautore e abbia dato istruzioni in quel senso ( ma niente nemmeno ci garantirà che se così fosse sarebbe il risultato della sua volontà...),
quel che dimenticano è che i cattolici non sono ignoranti e tutti amnesiaci.
Non abbiamo perso la memoria, non abbiamo dimenticato Benedetto XVI e il suo Magistero, sappiamo che Benedetto XVI è all`origine di quell`enciclica, che l`ha cominciata, anche se il suo successore dovesse portarla a termine con l`aiuto della CDF, i comunicatori vaticani
dovrebbero sapere che chi ha seguito con attenzione il Magistero di Benedetto XVI sa riconoscere immediatamente non solo il suo stile ma la profondità del suo pensiero.

Fileno ha detto...

La tenerezza con cui Francesco parla di Benedetto, mi ha ricordato un articolo di Magister su Bergoglio del 2002 ( in cui il vaticanista già lo indicava come futuro Papa) in cui si raccontava, come vescovo di Buenos Aires, aveva lasciato il lussuoso episcopio per vivere in un piccolo appartamento, che condivideva con un vescovo anziano e malato e lui si occupava della routine, anche di cucinare per tutti e due.

Anonimo ha detto...

Io non do l'ottopermille alla CC per avere una papa che fa finta di fare il vescovo o il parroco. Ora non ha più bisogno di cucinare (e non l'aveva neanche prima) e può preparare le sue omelie, magari scrivendole e rileggendole, piuttosto che recitare a soggetto. Capisco che la stragande maggioranza dei fedeli e non preferisce questa finzione di povertà e del papa che è uno di noi, ma almeno i Lomabardi, Sodano e Bagnasco potrebbero rispiarmarci gli scodinzolamenti. Eufemia