sabato 25 maggio 2013

Enciclica a quattro mani? (Tosatti)

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11 commenti:

Luisa ha detto...

""Il Pontefice Emerito - ha spiegato padre Lombardi - non ha nessun ruolo nel completamento del progetto ripreso da Papa Francesco"

Ma è terrorizzato il buon Padre Lombardi?
Teme che il grande teologo Benedetto XVI che ha voluto quell`enciclica, che l`ha cominciata, possa fare dell`ombra a Papa Bergoglio?
Che male ci sarebbe se il nome di chi ha voluto, cominciato a scrivere, e forse anche continua a farlo, figurasse sulla futura Enciclica sulla Fede?
Non siamo beoti, sapremo comunque riconoscere il pensiero, la mano, di Benedetto XVI.
Capisco che la situazione è nuova, ma che partino in tilt appena si ricorda la presenza in Vaticano di due Papi, anche se solo uno è in esercizio attivo del suo mandato, e che lo facciano come lo ha fatto ieri sera P. Lombardi è semplicemente irrispettoso.
Ottime le riflessioni di Tosatti.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Raffaella,
possibile che a nessuno dei signori giornalisti venga in mente una cosa? Che B16 e PF siano in sintonia tra loro?
Oltretutto il vero "Ghost Writer" e' proprio "Holy Ghost", che tra l'altro anche scrive (ma non si limita solo a scrivere!).

Anonimo ha detto...

Tosatti lo sa qual'é sempre stata, nella redazione, la genesi delle encicliche papali nella storia della Chiesa? Non esiste un'enciclica che non sia frutto del lavoro iniziale di gruppi di teologi esperti, come oggi quelli della CDF, o anche di singoli teologi particolarmente stimati dal Papa del tempo, che hanno dato apporti anche integralmente recepiti nel testo.
Così, per esempio, operava Pio XII, così fece per la Mystici corporis che è una pietra miliare del Magistero Pontificio.

Ora volete che il Papa voglia rinunciare a conoscere e recepire integralmente il lavoro teologico che viene da Chi, prima da Prefetto e poi da Papa, è stato garante della Dottrina per decenni, ed è il padre dell'Encoclica stessa? Uno si dovrebbe chiedere piuttosto quali "progetti" abbia il Papa per Lombardi, viste certe uscite.

Quel che Francesco ha confidato ai Vescovi pugliesi e che è stato spifferato, magari in modo un po' troppo infantile e semplicistico, da quello di Molfetta, non può che corrispondere a cò che sta accadendo.
gianni

laura ha detto...

Mi sembra del tutto naturlae la collaborazione. Papa Benedetto ha il don della parola edella scrittura e se continua a farcene dono, dobbiamo solo ringraziare il Signore

Anonimo ha detto...

la prima enciclica a quattro mani, mi fa penare alla descrizione di quando Mozart , il genio del pianoforte, suonava a quattro mani con un suo allievo : in pratica faceva tutto Mozart, l'allievo ci piazzava solo qualche nota et voilà: il successo era diviso egualmente a metà! ;-)

Anonimo ha detto...

Solo che Mozart si faceva pagare profumatamente per quelle esibizioni,non credo sia il caso di Ratzinger...

Anonimo ha detto...

Io mi domando e dico: ma che c'è di così inaudito? :-)
Il Papa precedente aveva iniziato a scrivere un'enciclica, sia di Suo, sia avvalendosi della collaborazione di un gruppo di teologi. Poi, per un motivo o per l'altro, l'enciclica rimane a mezzo. Il Pontefice successivo cosa farà? La lascerà a metà, la cestinerà, o la terminerà? Credo voglia terminarla, anche perché il tema dell'enciclica è legato al tempo che sta vivendo il nuovo Papa, e cioè l'Anno della Fede.
Bene.
Ora, il motivo per cui l'enciclica era rimasta a mezzo non è la morte del Pontefice, ma la Sua rinuncia al ministero petrino, quindi il Papa che aveva iniziato questo lavoro è ancora vivo (e d'ingegno sempre vivace e brillante).
Che si fa, allora? Si lavora insieme per compiere l'opera, mi pare più che logico!
Oh, e allora perché si mettono queste pezze sdrucite che fan peggio sullo strappo? "No, Benedetto non c'entra, non farà niente, farà il bravo nonnino che dà da mangiare alle colombe a San Pietro..."
E su...faccio mia l'espressione di Anonimo delle 12.34 e dico: Holy Ghost Writer! E allora che problema c'è se ci sono tante mani su quel lavoro?

Mah!

Ester. :-)

gemma ha detto...

Il problema è Ester che a Joseph Ratzinger non è mai stato riconosciuto nulla, se non le grane del suo pontificato e le parti peggiori di quello precedente. Scusami se siamo prevenute, ma avendo sofferto per questo per otto anni, e chi lo seguiva da cardinale anche da prima, non ci aggrada molto la prospettiva del non si sa chi l'ha scritta per cui se l'enciclica non piace è di Ratzinger, se piace è di Francesco.

Anonimo ha detto...

Cari amici, è bellissimo l'unico commento sotto questo articolo, sul sito di Tosatti. L'ha scritto una persona straniera, visti gli errori ortografici, ma è un "socio onorario" di questo Blog!!! Protesta che , scrivendo magari solo due parole, poi il testo sia attribuito al nuovo Papa, che- secondo lui, non essendo dottore in teologia- rovinerà il lavoro di Papa Benedetto e conclude chiedendosi se la giustizia è finita, nella Chiesa.
Certamente, la giustizia non è finita! Però, vedendo le enormi disparità di trattamento- soprattutto nel far conoscere l'operato del Pontefice- riservate al Papa attuale e a quello precedente... come dare torto a questo amico straniero, un tantino "perplesso" ?!
Buona domenica a tutti! Sempre uniti al carissimo Benedetto col cuore e la preghiera!
LiciaS. Devota di BXVI

maura ha detto...

Pietre, ancora pietre su BXVI ! Signore fino a quando?Possibile che il Monsignore che ha spifferato la confidenza non immaginasse a quali commenti avrebbe esposto il Santo Padre BXVI ? maura

Ambrosiano e cattolico ha detto...

E' bello e giusto che l'enciclica sulla Fede sia un lavoro a quattro mani dei due papi, perchè una è la FEDE, anche se il governo è personale, secondo l'indole e il carattere del singolo papa!

Ancora più bello ciò mi appare, dopo che per 50 anni si è parlato di divisione post-conciliare, di cui i due pontefici sono stati fatti passare per emblemi delle due fazioni.
Cristo vince sempre, anche se per strade incomprensibili per la nostra ragione e la nostra sempre troppo scarsa fede!