martedì 7 maggio 2013

È morto Giulio Andreotti (Bellizi)


Il 14 gennaio il senatore a vita aveva compiuto 94 anni

È morto Giulio Andreotti

di Marco Bellizi

Il senatore a vita Giulio Andreotti è morto nella tarda mattinata di lunedì 6 maggio a Roma, dove era nato 94 anni fa. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato alla famiglia un messaggio di cordoglio nel quale ricorda i rapporti «di collaborazione istituzionale e personali» intrattenuti «in diversi periodi della vita nazionale». Scrive il capo dello Stato: «Sulla lunga esperienza di vita del senatore Giulio Andreotti e sull'opera da lui prestata in molteplici forme nel più vasto ambito dell'attività politica, parlamentare e di governo, potranno esprimersi valutazioni approfondite e compiute solo in sede di giudizio storico. A me spetta in questo momento rivolgere l'estremo saluto della Repubblica a una personalità che ne ha attraversato per un cinquantennio l'intera storia, che ha svolto un ruolo di grande rilievo nelle istituzioni e che ha rappresentato con eccezionale continuità l'Italia nelle relazioni internazionali e nella costruzione europea».
Secondo il presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, con Andreotti «se ne va un attore di primissimo piano» della vita pubblica nazionale, un «protagonista della democrazia italiana sin dalla nascita della Repubblica dopo i traumi della dittatura e della guerra, ininterrottamente presente nelle istituzioni e nelle assemblee rappresentative».
Il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, a nome di tutta la città di Roma, ha espresso «il più profondo dolore per la morte» di quello che a parere del primo cittadino è stato «probabilmente l'uomo politico nato nella Capitale più rappresentativo della storia repubblicana recente, oltre a essere una persona di grande spessore umano e di incredibile dottrina sia culturale che politica».
Giulio Andreotti è stato per molti il simbolo stesso della cosiddetta prima Repubblica, quale si formò e andò sviluppandosi a partire dalla ricostruzione postbellica. Uomo eminentemente pragmatico, con una intelligenza e un'ironia riconosciute dai suoi sostenitori così come dagli avversari, Andreotti seppe attraversare con apparente leggerezza i grandi eventi della politica e della storia, le drammatiche stagioni del Paese e le sue personali vicende, le seconde spesso collegate alle prime da complesse relazioni. Di riconosciuta capacità di mediazione nei confronti di ogni tipo di interlocutore, aveva una grande considerazione per il rispetto delle istituzioni, come dimostrò quando, fatto oggetto di inchieste giudiziarie, espresse piena fiducia nella magistratura, che pure lo aveva condotto a processo con le gravi accuse di collusione con la mafia.
Giulio Andreotti è stato sette volte presidente del Consiglio dei ministri, otto volte ministro della Difesa, cinque ministro degli Esteri, due volte ministro delle Finanze, del Bilancio e dell'Industria, una volta ministro del Tesoro e una ministro dell'Interno. Dal 1945 è stato sempre membro del Parlamento.
Nato a Roma il 14 gennaio 1919, si laureò a 22 anni in Giurisprudenza. Alla stessa età divenne presidente della Federazione degli universitari cattolici italiani subentrando ad Aldo Moro, che gli aveva affidato la direzione del periodico «Azione Fucina». Fondamentale per il suo percorso politico fu però l'incontro con Alcide De Gasperi, fondatore con Guido Gonella della Democrazia cristiana (Dc). Al termine della seconda guerra mondiale Andreotti divenne delegato nazionale dei gruppi giovanili del partito e nel 1945 fece parte della Consulta nazionale. L'anno seguente fu eletto deputato dell'Assemblea costituente. Da allora fu sempre rieletto in tutte le consultazioni politiche. Nel 1991 fu nominato dal presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, senatore a vita. Per due volte fu anche parlamentare europeo.
Andreotti ha fatto parte a vario titolo di numerosi Esecutivi della storia repubblicana. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri dal quarto all'ottavo Governo De Gasperi, tra il 1947 e il 1953, mantenne tale incarico col successivo Governo Pella, sino al gennaio 1954. È stato a capo del Governo, con diversi reincarichi, dal febbraio 1972 al giugno 1973, dal luglio 1976 al giugno 1979 e dal 1989 al 1992. È stato poi presidente dei deputati della Dc dal dicembre 1968 al febbraio 1972.
Giornalista professionista e autore di numerosi libri, Andreotti ha fondato e diretto (dal 1955 al 1976) la rivista politica «Concretezza», è stato direttore del mensile internazionale «Trenta Giorni» e presidente del Centro Studi Ciceroniani e della Casa di Dante di Roma.

 (©L'Osservatore Romano 6-7 maggio 2013)

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