sabato 6 aprile 2013

Tolleranza zero verso i pedofili. Un messaggio chiaro a chi, anche in Vaticano ha voluto sottovalutare lo scandalo cercando di ostacolare l’azione intransigente di Benedetto XVI (Monteforte)

Papa Francesco: “Azioni decise contro i preti pedofili”

di Roberto Monteforte

La linea della Chiesa non cambia, resta quella della tolleranza zero verso i pedofili voluta con fermezza da Benedetto XVI. 
Lo ha ben chiarito ieri Papa Francesco al prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, l’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller ricevuto in udienza. Gli ha confermato le prerogative in materia attribuite al suo dicastero da Papa Ratzinger e ha voluto che questa sua determinazione fosse immediatamente chiara. Per questo ha voluto che, a differenza di altre udienze con capi dicasteri vaticani avuti anche ieri, all’incontro seguisse un comunicato del dicastero presieduto da monsignor Muller diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede. 
Papa Francesco conferma l’impegno ad «agire con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI». 
«Il Santo Padre - si legge nella nota - ha raccomandato in particolar modo che la Congregazione, continuando nella linea voluta da Benedetto XVI, agisca con decisione per quanto riguarda i casi di abusi sessuali, promuovendo anzitutto le misure di protezione dei minori, l’aiuto di quanti in passato abbiano sofferto tali violenze, i procedimenti dovuti nei confronti dei colpevoli, l’impegno delle Conferenze episcopali nella formulazione e attuazione delle direttive necessarie in questo campo tanto importante per la testimonianza della Chiesa e la sua credibilità». 
Così tutto l’impianto di contrasto alla pedofilia nella Chiesa trova una conferma che suona quasi come una sollecitazione a non abbassare la guardia. 
«Il Santo Padre - conclude la nota - ha assicurato che nella sua attenzione e nella sua preghiera per i sofferenti le vittime di abusi sono presenti in modo particolare». Nel corso dell’incontro con il prefetto delle Dottrina della fede sono stati affrontati «vari argomenti di competenza del Dicastero», ma è sulla pedofilia e sul sostegno alle vittime che il successore di Papa Ratzinger ha voluto si desse pubblicità. 
Un messaggio chiaro a chi, anche in Vaticano ha voluto sottovalutare lo scandalo cercando di ostacolare l’azione intransigente di Benedetto XVI. 
È probabile che nell’incontro avuto a Castel Gandolfo con il «pontefice emerito» Bergoglio abbia toccato questo nodo.
«Nello stesso giorno in cui inizia il processo d'appello a don Ruggero Conti, Papa Francesco parla per la prima volta della pedofilia nella Chiesa». Lo sottolinea in una nota Mario Staderini, segretario dei Radicali italiani. Al caso di don Ruggero si aggiunge quello di don Josè Poveda Sanchez, recentemente condannato in primo grado a sette anni di reclusione con l’accusa di violenze su minore quando era parroco di Aranova. Entrambi i sacerdoti ricadevano sotto la responsabilità della diocesi del vescovo Gino Reali, a cui in vario modo erano giunte segnalazioni per tempo senza che ciò avesse portato ad assumere provvedimenti adeguati. 
Il fondatore dell’associazione Meter, impegnata contro gli abusi, don Di Noto ha dichiarato ieri di accogliere «con gioia l’impegno di Papa Francesco nella lotta alla pedofilia e la sua “tolleranza zero” su tale fenomeno tra il clero e i suoi membri laici», e conferma il «ventennale impegno al servizio della Chiesa e dei bambini». Una delegazione dell’associazione Meter il prossimo 5 maggio sarà a piazza San Pietro in occasione della Giornata dei bambini vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza.

© Copyright L'Unità, 6 aprile 2013

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