domenica 14 aprile 2013

Papa Francesco prende possesso della Cattedra di San Paolo: l'incoerenza mina la credibilità della Chiesa, basta con gli idoli. Predicare il Vangelo con la vita, no al carrierismo. C'è una sorta di "classe media" della santità (Izzo)

PAPA: ARRIVATO A BASILICA DI SAN PAOLO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 apr. 

Papa Francesco e' arrivato alla Basilica di San Paolo con qualche minuto di anticipo sul programma. Accolto dal cardinale arciprete James Harvey e dal vicario di Roma Agostino Vallini, il Pontefice si e' recato al Sepolcro di San Paolo per sostarvi in preghiera e incensare il Trophæun dell’Apostolo. Nella Basilica concelebreranno con il Santo Padre e il cardinale Harvey anche gli arcipreti emeriti Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e Francesco Monterisi, e l'abate dell'Abbazia di San Paolo dom Edmund Power. Al termine della messa il Papa si rechera' poi nella Cappella del Crocifisso per venerare l'icona della Madonna Theotokos Hodigitria (XIII secolo), davanti alla quale il 22 aprile 1541 Sant’Ignazio di Loyola e i suoi primi compagni fecero la loro professione religiosa solenne, evento fondamentale per la nascente Compagnia di Gesu', della quale Jorge Mario Bergoglio e' membro. 

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PAPA: PRENDE POSSESSO DELLA CATTEDRA DI SAN PAOLO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 apr. 

Impugnando per la seconda volta la croce astile che utilizzarono Paolo VI, Giovanni Paolo II e, per i primi due anni del suo Pontificato, anche Benedetto XVI, questa sera Papa Francesco ha preso possesso della Cattedra della Basilica di San Paolo, ripetendo lo stesso gesto compiuto domenica scorsa al Laterano. Dopo che il nuovo Pontefice aveva raggiunto e occupato la sua sede, il cardinale James Harvey, arciprete della Basilica, gli ha rivolto un breve saluto rendendo anche omaggio "al suo illuminato predecessore" Benedetto XVI. Il porporato anmericano ha parlato a nome di tutta la comunita' della Basilica, nella quale insieme ai monaci della Abbazia di San Paolo, ha elencato anche gli studenti dell'Universita' Roma Tre "che non si lasciano rubare la speranza in quel particolare ambiente" e i piccoli pazienti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' che utilizzano gli ambulatori realizzati di recente negli edifici extraterritoriali annessi alla Basilica, che gia' ospitano anche un importante oratorio affidato ai padri Giuseppini del Murialdo. 

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PAPA: INCOERENZA MINA CREDIBILITA' CHIESA, BASTA CON GLI IDOLI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 apr. 

"L'incoerenza dei fedeli e dei Pastori tra quello che dicono e quello che fanno, tra la parola e il modo di vivere mina la credibilita' della Chiesa". 
Lo ha denunciato Papa Francesco nell'omelia pronunciata questa sera nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dove si e' recato questa sera per la prima volta dopo la sua elezione del 13 marzo scorso. Secondo Bergoglio, "chi ci ascolta e ci vede deve poter leggere nelle nostre azioni cio' che ascolta dalla nostra bocca e rendere gloria a Dio". Dobbiamo, ha scandito, "testimoniare Cristo con il dono di noi stessi, senza calcoli, a volte anche al prezzo della nostra vita". Con parole molto forti, il Pontefice ha quindi esortato tutti i credenti a interrogarsi sugli "idoli" che troppo spesso occupano nel nostro cuore il luogo che dovremmo riservare a Dio.
L'invito del Papa argentino nella celebrazione di questa sera e' dunque a "spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo e nei quali ci rifugiamo, nei quali cerchiamo e molte volte riponiamo la nostra sicurezza". "Sono idoli - ha spiegato Francesco - che spesso teniamo ben nascosti". "Possono essere - ha elencato - l'ambizione, il carrierismo, il gusto del successo, il mettere al centro se stessi, la tendenza a prevalere sugli altri, la pretesa di essere gli unici padroni della nostra vita, qualche peccato a cui siamo legati, e molti altri". "Questa sera - ha confidato Francesco agli ecclesiastici e ai fedeli presenti nella Basilica di San Paolo - vorrei che una domanda risuonasse nel cuore di ciascuno di noi e che vi rispondessimo con sincerita': ho pensato io a quale idolo nascosto ho nella mia vita, che mi impedisce di adorare il Signore?". "Adorare - ha ricordato - spogliarci dei nostri idoli anche quelli piu' nascosti, e scegliere il Signore come centro, come via maestra della nostra vita". "Cari fratelli e sorelle, il Signore - ha poi concluso - ci chiama ogni giorno a seguirlo con coraggio e fedelta'; ci ha fatto il grande dono di sceglierci come suoi discepoli; ci invia ad annunciarlo con gioia come il Risorto, ma ci chiede di farlo con la parola e con la testimonianza della nostra vita, nella quotidianita'. Il Signore e' l'unico, l'unico Dio della nostra vita e ci invita a spogliarci dei tanti idoli piccoli o grandi che abbiamo, e ad adorare Lui solo". 

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PAPA: PREDICARE IL VANGELO CON LA VITA, NO AL CARRIERISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 apr. 

"Predicate il Vangelo con la vita e se fosse necessario anche con le parole". Questa esortazione di San Francesco e' risuonata questa sera nella Basilica di San Paolo, dove il Papa che del Poverello ha scelto di portare il nome ha aggiunto a braccio alcune frasi al testo dell'omelia, gia' molto forte, che stava leggendo. Cosi' tra gli idoli ai quali anche i pastori certe volte sembrano consacrarsi ha inserito il "carrierismo" un brutto vizio dell'ambiente ecclesiastico contro il quale nei suoi 8 anni di Pontificato si era scagliato molte volte anche Benedetto XVI.
Francesco ha ricordato che gli Apostoli dicevano a se stessi: "Bisogna obbedire a Dio, invece che agli uomini". E che non li fermava nemmeno "l'essere flagellati, il subire oltraggi, il venire incarcerati". "E noi?", si e' chiesto: "siamo capaci di portare la Parola di Dio nei nostri ambienti di vita? Sappiamo parlare di Cristo, di cio' che rappresenta per noi, in famiglia, con le persone che fanno parte della nostra vita quotidiana?". "La fede - ha osservato Papa Bergoglio - nasce dall'ascolto, e si rafforza nell'annuncio" che pero' "non e' fatto solo di parole". 
Infatti la testimonianza delle prime comunita' ci mostra che "la fedelta' a Cristo tocca la loro vita, che viene cambiata, riceve una direzione nuova, ed e' proprio con la loro vita che i cristiani rendono testimonianza alla fede e all'annuncio di Cristo". A questa trasparenza della fede, Papa Francesco ha contrapposto questa sera gli "idoli" che ci distolgono dalla fede e tra questi ha individuato il "carrierismo" degli ecclesiastici. "Ognuno di noi - ha spiegato - nella propria vita, in modo consapevole e forse a volte senza rendersene conto, ha un ben preciso ordine delle cose ritenute piu' o meno importanti. Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare, credere, non pero' semplicemente a parole, che solo Lui guida veramente la nostra vita; adorare il Signore vuol dire che siamo convinti davanti a Lui che e' il solo Dio, il Dio della nostra vita, della nostra storia". 

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PAPA: C'E' UNA SORTA DI "CLASSE MEDIA" DELLA SANTITA' DI CUI TUTTI POSSIAMO FARE PARTE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 14 apr. 

"Ci sono i santi di tutti i giorni, i santi 'nascosti', una sorta di 'classe media della santita'' di cui tutti possiamo fare parte". Lo ha sottolineato Papa Francesco nell'omelia pronunciata questa sera nella Basilica di San Paolo. "La testimonianza della fede - ha spiegato il Pontefice - ha tante forme, come in un grande affresco c'e' la varieta' dei colori e delle sfumature; tutte pero' sono importanti, anche quelle che non emergono". Secondo Bergoglio, "nel grande disegno di Dio ogni dettaglio e' importante, anche la tua, la mia piccola e umile testimonianza, anche quella nascosta di chi vive con semplicita'  la sua fede nella quotidianita' dei rapporti di famiglia, di lavoro, di amicizia". 

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