domenica 14 aprile 2013

Interviste di Gian Guido Vecchi e Paolo Rodari al card. Kasper

Clicca qui per leggere l'intervista di Vecchi e qui per quella di Rodari.
Grazie ad Eufemia per le segnalazioni!
Io non commento...

6 commenti:

SERAPHICUS ha detto...

Giusto. Meglio non commentare.

Luisa ha detto...

Ci siamo...consultativo? Ma no! Inciderà sul governo, se no a che cosa serve?
E poi bella questa: Benedetto XVI non sapeva che cosa succedeva nel mondo!
Ma certo viveva, in una torre isolato dal mondo, non viaggiava mai, non riceveva mai i vescovi ad limina, ma per favore!
Ma come si può raccontare una ca****ta simile?
Lo volete il governo collegiale,lo abbiamo capito, inutile cercare motivazioni che non stanno né in cielo né in terra.

Anonimo ha detto...

Io non ce la faccio.
Il grande teologo non si è neppure accorto che tutto, ci piaccia o no, viene dall'Europa e che quel che accade qui è decisivo per il mondo.
E questo vale anche per la Chiesa, soprattutto per la Chiesa.
Ma bisognerebbe essere politicamente scorretti per accorgersene.
E smetterla di pensare che tutte le culture si equivalgano. Troppo per un curiale tedesco gravemente afflitto da "complesso antiromano".
Il Papa regnante non sapeva...ma siamo impazziti??? Troppo occupato a scrivere libri, evidentemente. Non sapeva dopo 25 anni di servizio alla GdF? Sapeva anche troppo bene e ci ha provato a raddrizzare la barca, a lavorare per l'unità....il resto è sotto gli occhi di chi voglia vedere. Adesso Kasper vede profilarsi il sogno di una vita, che lo portò a contendere, anche aspramente, con l'allora card. Ratzinger: la precedenza teologica delle chiese particolari sulla Chiesa universale.
So per certo che un Cardinale, nominato da BXVI, quando seppe, nel 2005, dell'elezione di Ratzinger, esclamò: "la Chiesa è salva".
Chissà se lo direbbe anche oggi?

Anonimo ha detto...

Comunque, il Card. Kasper non è tra i saggi dai quale Francesco ha deviso di farsi consigliare circa la riforma della Curia. Del resto ha sempre - mi pare - amato coltivare e approfondire le proprie personali visioni, per carità legittime, ma forse un tantino soggettive, come quando non si trovò in sintonia con Benedetto sulla linea ecumenica di creazione degli Ordinariati per gli anglicani che decidono di fare ritorno nella comunione Cattolica, e il cui reditus continua ininterrotto.

Lo dico con molto rispetto: mi sembra che per riformare radicalmente la Curia - obiettivo che è manifestamente nelle intenzioni del Papa Francesco, e alla luce del quale si spiega forse anche qualche scelta eclatante e simbolica - ci vuole molto di più del "ritornello" del Concilio o delle idee personali del Card. Kasper in proposito.
Ci vuole un tasso adeguato di spirito comunionale col Pontefice, e quindi di affidamento al Risorto, che è molto più delle "idee mediane".

Tasformare un apparato pachidermico di governo che va per i fatti suoi,e talvota ostacola il governo universale della Chiesa (come si è visto in modo dirompente soprattutto sotto il pontificato di Benedetto), non è questione di "come la penso io" o di interviste. Ci vuole il bisturi e il Chirurgo che lo impugni.
gianni

Anonimo ha detto...

A molti è bruciato vieppiù che si andasse costruendo, sotto Benedetto e con Benedetto, una sorta di "High Church" di minoranza ("creativa") che coalizzasse il meglio di duemila anni di Cristianesimo. Oltretutto, aggiungo, fosse per i Kasper, a quest'ora non avremmo un Beato Card. Newman, per far solo un esempio per tutti.
Intelligenti pauca.

laura ha detto...

Visione molto personale del card. Kasper. Con il nuovo metodo della collegialità, ognuno potrà fare la stessa cosa. Il primato petrino non è un'invenzione di Papa Benedetto, però sembra che il concetto posa essere rivisto. A me sembra tutto molto pericoloso. Quanda manca UNO che comandi e che,alla fine, prenda una decisione e sen e assuma ogni responsabilità, si frantuma tutto. Viene meno la Roccia.