giovedì 18 aprile 2013

Fontolan: Papa Ratzinger non ha mai usato espressioni per modo di dire, mai detta una cosa per un’altra, mai approssimazione, mai confusione, mai involuzione


GRAZIE A LUI NIENTE MI È RIMASTO ESTRANEO

Roberto Fontolan

BENEDETTO XVI

Era proprio umiltà quella che all’inizio del Pontificato sprigionava da una frase che lì per lì mi sembrava troppo dimessa: un operaio nella vigna del Signore? D’accordo, però... 
Però nel corso del tempo ho verificato e capito: papa Ratzinger non ha mai usato espressioni per modo di dire, mai detta una cosa per un’altra, mai approssimazione, mai confusione, mai involuzione. Una qualità d’eloquio che ha del soprannaturale. Nessuno come lui sa essere così nitido e preciso e affilato. Con la mano leggera e sicura del grande chirurgo penetra in ogni profondità e difficoltà portando luce dove c’è oscurità e semplicità dove c’è labirinto. 
Il prodigioso talento del Cardinale è diventato il marchio inconfondibile del Pastore universale. Non c’è altezza di pensiero che la sua parola non abbia reso disponibile ed intelligibile, non c’è tema imbarazzante che non sia stato restituito nella sua disarmante accettabile verità, non c’è mossa né domanda umana che non abbia ricevuto onore e considerazione. Il grandioso disegno del Dio-Logos all’Università di Regensburg; la geniale metafora del bunker nel viaggio tedesco; la critica lancinante ai mali della Chiesa (dalla “sporcizia” nella meditazione del Venerdì Santo, pochi giorni prima dell’elezione, alla richiesta di presa di coscienza sulla pedofilia, alla mancanza di unità rammentata fino all’ultimo); l’elogio dell’inquietudine nell’ultima omelia dell’Epifania; le catechesi su sant’Agostino e quella mirabolante sulla Creazione; l’immedesimazione nell’enigma del dolore; la proposta continua dell’interrogarsi su Dio e sull’animo umano; le sensazionali “recensioni” a margine dei concerti dati in suo onore (in particolare quello alla Scala e dopo un Mozart in Aula Paolo VI)... Assieme a lui, ho percorso sempre un sentiero luminoso e diritto, poggiando i piedi su pietre drammaticamente levigate, per trovarmi poi alla meta (la sorgente, la vetta, lo spettacolo dell’oceano) senza quasi farci caso. 
Benedetto XVI ha costruito la sua sintassi con il millimetrico dettaglio di Canaletto e la dolce discrezione di Vermeer: niente le è rimasto estraneo e, grazie a ciò, niente mi è rimasto estraneo. Nemmeno l’umiltà di un Papa che dopo aver lavorato tanto confessa che non ce la fa più.

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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Articolo bellissimo,che aumenta ancora di più il rimpianto per quello che abbiamo perso.Che il Signore gli conceda una tarda età serena e di riposo,se lo merita...GR21

Anonimo ha detto...

commovente, bellissimo. Ch

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo in pieno!

Luisa ha detto...


"Nessuno come lui sa essere così nitido e preciso e affilato. Con la mano leggera e sicura del grande chirurgo penetra in ogni profondità e difficoltà portando luce dove c’è oscurità e semplicità dove c’è labirinto.
Il prodigioso talento del Cardinale è diventato il marchio inconfondibile del Pastore universale."

"Assieme a lui, ho percorso sempre un sentiero luminoso e diritto, poggiando i piedi su pietre drammaticamente levigate, per trovarmi poi alla meta (la sorgente, la vetta, lo spettacolo dell’oceano) senza quasi farci caso. "


Sottoscrivo ogni parola.
Grazie, Roberto Fontolan!

giovanna ha detto...

Magnifico articolo, tutto da sottoscrivere. Speriamo che col tempo il senso di orfanezza si plachi.

Anonimo ha detto...

ecco perchè siamo vedove inconsolabili!!! bellissimo articolo condivisibile al 1000 /%.Maria Pia

don Giuseppe Marino ha detto...


grazie...nonostante il tutto che il Santo Padre (emerito) ci ha fatto vedere, intarvedere, intuire...ci manca sempre più il piccolo, uminle operaio nella vigna del Signore...perchè più giorni passano più serve aiuto per superare il 'lutto'.......grazie

don Giuseppe Marino

Biancamargherita ha detto...

Grazie infinite...nessuno come Benedetto è capace di rendere semplici i concetti difficili, di penetrarli con grande maestria. Gli Angelus di Benedetto sembrano fatti a "strati", comprensibili per tutti i livelli eppure profondissimi

laura ha detto...

".......Una qualità d’eloquio che ha del soprannaturale......"
Tutto in Lui era soprannaturale. Per questo è insostituibile. Grazie per la bellissima segnalazione

Vatykanista ha detto...

Dopo le primissime volte che lo ascoltai predicare, già dicevo :

"Quest' uomo è un 'crisostomo' ."

Come oro puro dalla sua bocca..

Anonimo ha detto...

Professor goldmund era il soprannome che gli avevano dato i suoi studenti di teologia,in tedesco bocca d'oro.....il tempo passa,il dolore resta,ci chiamino pure vedove inconsolabili,orfani,tutto quello che vogliono,è un onore,ma serve moltissimo tempo per metabolizzare questo senso di abbandono...resteremo uniti nella preghiera,ha detto prima di andarsene....Lupus et agnus

Ambrosiano e cattolico ha detto...

Cari amici,
Benedetto ha restituito dignità alla ragione umana: noi che lo abbiamo seguito abbiamo goduto di tanta eccellenza e gli uomini di studio e di scienza contemporanei hanno avuto modo di confrontarsi con tale monumento, per non cadere nella deriva (almeno, quelli di buona volontà!)
Per le masse occorreva un Francesco che fosse pastore.
Dio dà a tutti noi il Suo sostegno, attraverso la Sua Chiesa, in un modo o in un altro.

Anna Maria ha detto...

Il linguaggio fu uno dei primi aspetti di Benedetto XVI che mi colpi';la capacità di connotare e definire esattamente temi e problematiche me lo ha ha fatto ammirare sempre di più;l'immenso retroterra culturale che traspariva da discorsi e omelie,illuminato e reso vivo da una spiritualità ben definita e perciò capace di trasmettersi,mi ha aiutato anche a dare un senso nuovo alle mie poche conoscenze e al mio lavoro-sono un'insegnante di latino e greco in un liceo_- quelle conoscenze che a tanti sembrano inutili e superate e che invece dalle sue parole risultavano umanizzate e rese più vitali,illuminate dallo sguardo della fede. Quanto mi manca quel" piccolo , grande appuntamento settimanale ",il" momento bello" della settimana :ascoltarlo e pregare insieme.